Giorgio La Malfa Il secondo risultato non certo, ma probabile 9 , è che,. nello sforzo ,di accumulare il capitale ad un ritmo più intenso, si sarebbe .potuto generare un maggiore dinamismo industriale nel sistema economico inglese e questo a sua volta avrebbe consentito un aum·ento del ritmo del progresso tecnologico e quindi una possibilità di fare aumentare piu rapidamente i redditi reali pro-capite. In ogni caso, questo sforzo di accumulazione straordinaria di capitale e di rammodernamento della struttura produttiva inglese richiede una fase nella quale certe risorse, precedentemente destinate ai consumi o all'aumento dei consumi, vengano utilizzate per l'espansione del capitale e degli investimenti. Ed anche per questa politica è necessario uno sforzo ,di con troll o sulla formazione e sulla destinazione del reddito, cui è appropriato dare il nome di politica dei redditi. Naturalmente, da ciò appare chiaro come il problema dell'Italia sia analogo a quello dell'Inghilterra, anche se l'obiettivo è diverso nei due casi: in quello dell'Inghilterra trattandosi di un rafforzamento ,deUa struttura produttiva di piena occupazione, nel nostro trattandosi del raggiungimento di un potenziale produttivo capace di consentire l'assorbimento completo delle forze di lavoro. La politica dei redditi ha dunque due significati e può essere intesa in due accezioni diverse. Essa è da un lato una politica per la stabilità monetaria- e quindi essenzialmente una politica di prevenzione ,delle difficoltà della bilancia ,dei pagamenti: come tale, essa è lo strumento alternativo rispetto alla politica monetaria, di cui sovente si discute, in quanto essa consente di prevenire il sorgere di tensioni inflazionistiche laddove la politica monetaria non può prevenirle se non a patto di mantenere il sistema in uno stato di sottoccupazione della capacità produttiva del tipo di quella avutasi nel quadriennio 1964-67. Per inciso, sii può osservare qui che la politica fiscale non è uno strumento migliore della politica monetaria dal punto di vista che ci interessa; essa cioè non può prevenire, più di quanto non faccia la politica monetaria, l'insorgere di tensioni inflazionistiche e di certe difficoltà per la bilancia dei pagam-enti. A suo favore vale solo il fatto che, forse 10 , essa nella fase in cui viene usata per diminuire la domanda globale colpisce o può 9 Per una giustificazione di questo punto di vista si veda, oltre lo scritto già citato di KALDOR, alcuni altri scritti dello stes,so autore contenuti nel volurn.e: Saggi sulla stabilità economica e lo sviluppo, Torino, Einaudi, 1965. 10 Si veda tuttavia per una diversa opinione A. GRAZIANI, Tre obiettivi e tre cannoni, « Nord e Sud», n. 129 agosto 1965, pag. 17. 20 BibliotecaGino Bianco
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