Nord e Sud - anno XVI - n. 115 - luglio 1969

Giorgio La Malf a esempio, i lavoratori specializzati. Ne discende la conseguenza che un'espansione dell:la domanda non produce effetti inflazionìstici, o ne ha ,di molto modesti, solo nel caso di un sistema in cui vi è · disoccupazione ciclica, cioè in cui la capacità produttiva sarebbe di per sé sufficiente a consentire la piena occupazione della forzalavoro, mentre incontra rapidamente il suo limite in fenomeni inflazionistici e nelile susseguenti difficoltà valutarie tanto nel caso di un sistema che goda già della piena occupazione, che in un sistema caratterizzato da di,soccupazione strutturale. La politica delle autorità monetarie in Italia non è stata errata alla fine del 1963, quando ,esse ritennero che, di fronte alla situazione deUa bilancia dei pagamenti ed all'alto tasso di crescita dei prezzi, fosse necessario frenare la domainda aggregata; ma piuttosto essa è stata eccessivamente espansiva nel 1961-62, quando il sistema economico cresceva e quando, nonostante i forti aumenti salariali, la Banca Centraile riteneva di dovere contribuire, come dichiarò il Governatore nella relazione del maggio 1962, a mantenere elevato in qualsiasi modo iil livello degli investimenti, giustificando questa politica con l'òpinione che esistessero nel sistema economico abbondanti margini di capacità produttiva inutilizzata. Quella decisione di mantenere più o meno inalterato il volume degli investimenti nonostante l'aumento dei salari e la forte domanda di beni di consumo ebbe nel 1962-63 gli effetti che poi imposero alle autorità monetarie una politica di contrazione monetaria 6 • È in secondo luogo possibile sostenere che la politica monetaria del biennio 1964-1965 sia stata eccessivamente severa e che abbia ·scoraggiato gli investimenti ad un punto tale da riflettersi sul loro comportamento negli anni successivi. E' su tale valutazione vi è un accordo abbastanza generale tra gli econon1isti. Vi è infine da chiedersi se non sia contenuto il pericolo di un errore simile a quello del 1961-62 in una delle poche frasi dedicate alla situazione economica italiana leggibili nelle considerazioni finali della relazione annuaile presentata dal Goverinatore della Banca d'Italia il 31 maggio scorso, laddove è scritto: « gli aumenti delle retribuzioni possono svolgere un'azione positiva per lo sviluppo sulil'economia sotto il duplice aspetto di stimolo al miglioramento dell'efficienza e di sostegno della domanda per consumi a condizione però che essi vengono contenuti entro limiti compatibili con le capacità del sistema » (pag. 364 deHe bozze di sta1npa). Ancora una volta infatti non è 6 Cfr. su questo II)unto F. MODIGLIANI e G. LA MALFA, Su alcuni aspetti della congiuntura e della politica monetaria italiana nell'ultimo quinquennio, cit. 16 BibliotecaGino Bianco

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