Gino Bonito duro e 1.300.000 di tenero. A questa produzione si aggiunga quellà di circa 9 milioni di barbabietola da zucchero, lè 25.848 macchine del parco motori agricoli (una dei più alti d'Italia), i 33 mila bovini ed i 43 mila ovini e caprini e si ha una idea di un potenziale produttivo agricolo di enorme rilevanza, Queste risorse, unitamente alle attività produttive dell'industria, del turismo, della pubblica amministrazione e delle altre attività terziarie, hanno portato il reddito pro-capite nel 1967 a 477.000 lire, per un totale che, per tutta la provincia, supera i 325 miliardi di lire. E qui si colloca il problema della politica di industrializzazione della provincia di Foggia e delle prospettive di sviluppo economico. L'esame della realtà di oggi ci rivela che i nuovi insediamenti industriali si sono prevalentemente localizzati lungo l'arteria statale n. 16 che taglia centralmente la pianura del Tavoliere e che consente rapidi sbocchi e veloci collegamenti mediante quelle essenziali infrastrutture che sono le autostrade Napoli-Bari e Bologna-Canosa, in un pieno inserimento all'asse Foggia-Bari-Brindisi-Taranto. Le più moderne concezioni economiche concordemente giudicano tutta la zona irrigabile attorno al capoluogo come un'unica potenziale industria di grande avvenire. Basti por mente, per un istante, a ciò che potrebbe essere nei prossimi anni, con l'incremento delle produzioni di alto pregio, in un contesto geografico di mercato ben più ampio ed in una visione di rapporti agricoltura-industria di coordinamento e di integra"zione. La nuova idea avanzata dai moderni urbanisti che operano al piano di questa provincia, con il concetto-forza della « circonvallazione dell'industria», cioè con una v_isione a più largo raggio della possibilità di insediamento delle unità produttive per coinvolgere nel processo di sviluppo economico l'intera fascia pedegarganica e sub-appenninica in un'azione di ·riequilibrio con il resto della provincia, si inquadra perfettamente con questo tipo di discorso. L'importante è fare in modo di avvicinarsi a questi problemi con spirito nuovo e con il definitivo rigetto degli antichi tragici siste1ni e del vecchio gioco trasformistico e clientelare che non ancora scompare. Con una conoscenza civile e serena del problema (e qui si inquadra la politica di intervento e di promozione socio-educativa nel campo del così detto « fattore umano» promossa dall.a Cassa del Mezzogiorno con la istituzione dei Centri di Servizi Culturali) che necessariamente importa un potere contrattuale di gran lunga maggiore inducendo a scelte giuste epperò concrete. Solo così sarà possibile aprire lo scrigno di cui il Documento parla, altrimenti ancora una volta non ci resterà che versare lacrime su una ennesima occasione perduta. Che potrebbe essere l'ultima. GINO BONITO Direttore Responsabile: Francesco Compagna - Condirettore: Giuseppe Galasso - Vice-direttore: Rosellina Balbi - Segretario di Redazione:· Renato Cappa - Redattore .capo: Ernesto Mazzetti. Tipografia « La Buona Stampa», Via Roma 424, Napoli - Spedizione in abbonamento postale. Gruppo III - Pubblicazione registrata presso il Tribunale di Napoli N. 1324, 26 gennaio J960. Printed in Italy - Tutti i diritti di proprietà letteraria ed art. riservati. BibliotecaGino Bianco
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