·' Lettere al Direttore D'altra parte, e senza molto allontanarsi dalla nostra zona, è esattamente quello che, su scala ridotta, da oltre n1ezzo secolo interessa proprio la nostra provincia: è il fenomeno della bauxite di S. Giovanni ,Rotondo che, caricata su chiatte, viene portata da Manfredonia a Porto Marghera per diventare alluminio. Così non si avviano a soluzione i problemi: la soluzione è possibile soltanto in una visione globale e coordinata, con specifico riferimento, per la nostra provincia, alle questioni sub-appenniniche e pedegarganiche. Al contrario, continuando a favorire la «polpa» a scapito dell'« osso», o anche l'« osso» ma senza coordinamento, si esaspereranno situazioni di dislivello e di disarmonia che, prima o poi, esplodono in misura anche violenta. Va posta, così, la necessità di elaborare una politica di intervento, n1ediante · un riconoscimento a priori delle zone della regione pugliese particolarmente depresse (V. cap. 9 del Piano di coordinamento), quali le serre salentine, la murgia barese, il sub-appennino dauno e la fascia pedegarganica, per intervenire poi di fatto, in un arco di tempo che non può essere molto breve, in maniera coordinata, eppe•rò risolutrice e definitiva. Così per esen1pio, ( il discorso si rifà necessariamente ad episodi vissuti) non basta fare gli invasi delle acque, ma bisogna con1pletare l'opera con la relativa canalizzazione: per dare vita ai grandi complessi irrigui pugliesi, sono state da tempo progettate e programmate grandi dighe cpme quella di Occhito al confine tra la provincia di Foggia e quella di Campobasso. Molti miliardi sono stati impiegati e ancora altri si stanno spendendo per la galleria necessaria alla distribuzione idrica nei canali. Bene: solo da poco tempo ci si è finalmente preoccupati di cominciare la progettazione della rete di canalizzazione a valle. È affatto mancato cioè un coordinan1ento tra diga e canalizzazione a valle, con le conseguenze eh.e ognuno può ricavare. Cpsì « va a finire, diceva l'on. De Meo al precitato incontro di Foggia, eh.e avremo tanta acqua, eh.e ci servirà solo per annegarci dentro ». E ancor"l, se per un attimo ci soffermiamo al settore turistico, ci si accorge eh.e, individuati i comprensori turistici e avviati i piani relativi, siamo ben lontani dalle realizzazioni vere e proprie previste dal Piano di coordinamento degli interventi pubblici nel Mezzogiorno. Esattamente l'on. Lenoci, nel suo discorso alla Camera del 22 aprile, includeva tra le cause emarginatrici dello sviluppo del Mezzogiorno « la debolezza intrinseca del sistema degli incentivi che favoriscono solo l'impianto aziendale e non anche il suo avviamento alla produzione». Ma torniamo alla provincia di Foggia, che il docwnento del Gruppo dei Meridionalisti h.a definito « uno scrigno pieno di immense ricchezze totalmente o quasi da aprire» e che può diventar.e, co1ne afferma Vittore Fiore, « a certe condizioni, la provincia pilota del Mezzogiorno agricolo-industriale.». Qui si producono, secondo recenti dati, ben 106.200 q.li di lattuga trocadero (la più richiesta, specialmente all'estero), 752.000 q.li di carciofi, 893.000 q.li di peperoni, 176.000 q.li di cipolle, 1.645.000 q.li di uv.a pregiata da tavolo, 2.480.000 ettolitri di vino, 280.600 q.li di olio, circa 5 1nilioni e mezzo di grano 127 -BibliotecaGino Bianco
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