Nord e Sud - anno XVI - n. 115 - luglio 1969

... I meridionalisti pugliesi qua problema nu1nero uno (inteso come priorità n1eridionalista nazionale), la montagna, il turismo, gli studi di ricerca, le lotte del lavoro. E su quest'ultimo punto, « la Segreteria del Gruppo manifesta la propria solidarietà per le rivendicazioni salariali in atto nel Mezzogiorno non senza sottolineare che tali rivendicazioni vanno inquadrate in una visione globale dello sviluppo del Paese. È giunto il tempo di ripensare in termini meridionalistici, valevoli per il Nord e per il Sud, l'intera politica sindacale, essendo contrari al Mezzogiorno - e in definitiva all'intero Paese - sia i nodi corporativi rappresentati in termini odierni dalle iperconcentrazioni industriali, sia il rivendicazionismo dei gruppi del mondo del lavoro economicamente più forti, sia lo spirito settoriale e sostanzialmente anti-programmatorio, sia il qualunquistico calderone di rivendicazioni. Una scala di priorità deve essere introdotta a superamento del cartello dei sì, della scarsa attenzione ai fatti nuovi ed alle nuove forme di dominio, ai mutamenti di din1ensione dei problemi ed alle fonti di nuovi squilibri. I sindacati debbono in sostanza impostare la loro giusta battaglia avendo costantemente presenti le altrettanto giuste e complesse esigenze di crescita delle regioni meridionali ». Il documento poi conclude con l'affermazione che siamo ormai dinanzi all'ultima occasione che si offre al Mezzogiorno « di recuperare le distanze e di inserirsi nella battaglia per le opzioni, come a dire per le grandi scelte del secondo piano di sviluppo nazionale ». L'ultimo documento (a finna Fiore, Di Bari, Dilio e Satalino) porta la data del mese scorso ( 12 aprile) e attiene alla situazione urbanistica della Puglia. Si tratta di un vero e proprio grido d'allarme sulla politica del territorio seguita fino ad oggi nella regione pugliese: « a 19 1nesi dalla pubblicazione della 'legge ponte', e a 7 mesi dalla fine dell'anno di moratoria prevista nel più importante dei suoi articoli (l'art. 17), la situazione urbanistica pugliese può essere definita senz'altro allarmante ». E ancora: « riguadagnare il tempo perduto è molto difficile per una serie di ragioni tecniche che si intrecciano a quelle politico-amministrative più o n1eno note, per cui ogni ulteriore indugio va assolutamente evitato ». Dopo un'ampia e circostanziata disamina della situazione, a livello territoriale, co1nunale ed operativo: piani particolareggiati di esecuzione e lottizzazioni, il documento afferma che « le cause che hanno portato, nella nostra regione, all'esiguo bilancio urbanistico ... vanno ricerca.te specialmente nel ruolo giocato dall'inerzia delle amministrazioni locali che, nella stragrande maggioranza, almeno finora, hanno considerato il piano come. un fatto secondario e controproducente, e raramente hanno 123 BibliotecaGino Bianco

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