Nord e Sud - anno XVI - n. 115 - luglio 1969

Alfonso Marrese mesi. Il primo è un responsabile appello ai partiti per un nuovo: impulso della politica meridionalista nella V legislatura: « il Gruppo ritiene che il discorso meridionalista sarà fruttuoso se le forze politiche, sensibili al moto di rinnovamento che pervade il Paese, sapranno, a livello nazionale e periferico, qualificare la loro azione,· esprimendo temi nuovi e forze più vive ... oggi la questione meridionale, come problema nazionale ed europeo, è ad una svolta ed abbisogna come non mai di nuove idee e dell'apporto di intelligenze ed energie sganciate da schemi angusti e posizioni superate». È noto come questo serio appello trovò ampio accoglimento da parte del direttore di questa rivista (si legga la lettera inviata da Compagna a La Malfa: sta ne « La Voce Repubblicana» del 27 febbraio). Dopo il documento sul tema dei rapporti tra il Mezzogiorno e le prospettive della politica europeista, il Gruppo dei meridionalisti, « persuaso della necessità di approfondire il dibattito sulle esperienze fatte in questi anni di avvio della programmazione regionale», ha poi elaborato un suo ampio contributo sullo schema di sviluppo regionale della Puglia che prende le mosse da un rigoroso esame del quadro istituzionale e politico entro cui si muove la programmazione in Puglia e nel Mezzogiorno. Rilevato che la principale carenza a livello scientifico è data dalla mancanza dell'IPRES, e che due problemi condizionano lo sviluppo della Puglia: la disoccupazione e l'acqua, il Gruppo riprende e aggiorna il discorso sullo sviluppo dei settori agricolo, industriale, terziario, dell'istruzione e della finanza locale, dichiarandosi convinto dell'opportunità di porre termine alla polemica sullo schema in discussione 13 • Il sedicesimo documento, varato nel febbraio di quest'anno, prende in esame i vari punti-chiave della problen1atica meridionale, alla vigilia del secondo piano di coordinamento degli interventi pubblici nelle regioni meridionali: contrattazione programmata, industrie a valle, settori nuovi, partecipazioni statali, quadri politici e classe dirigente, l'ac13. Su questo argomento, vedi di Pasquale Satalino, su « Nord e Sud», agosto '68, Puglia da programmare. _ Ampie osservazioni allo « schema regionale di sviluppo della Puglia » e alla presa di posizione a riguardo del « Gruppo dei Meridionalisti » si trovano in un articolo di Luciano Pellicani ( « Incontri. meridionali », n. 1-4 del 1969) il quale così conclude: « ... allo stato attuale delle cose - cioè tenendo presente le condizioni dli fatto, il generale andamento delle attività produttive e lo scarso tempo a disposizione - l'unico atteggiamento realistico sembra essere quello del Gruppo dei Meridionalisti, il quale suggerisce che, anziché rifare lo Schema, sarebbe opportuno pensare al prossimo quinquennio. Nel frattempo si potrebbe finalmente creare l'Istituto di Ricerche Economiche e Sociali per allargare la conoscenza dei reali problemi della Puglia che oggi manca o, almeno, appare assolutamente insufficiente». 122 BibliotecaGino Bianco

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