Nord e Sud - anno XVI - n. 115 - luglio 1969

Giorgio La Malfa è una invenzione degli Stati Uni,ti poiché rappresenta in sostanza una riformulazione in termini aggiornati e quantitativamente misurabili deiHa politica keynesiana di sostegno deHa domanda aggregata, che diede già dei risultati molto positivi in Inghilterra nei primi anni del dopoguerra e, in certa misura, negli Stati Uniti s,tessi, nel corso del NevJ Deal. Comunque sia, essa consente di stimare concretamente .quale sia l'espansione necessaria del sistema economico per conseguire gli obiettivi di piena occupazione delle risorse. Qual'è il ruolo che spetta alla politica monetaria in questa visione keynesiana del full eniployment gap? Non è chiaro a tutt'oggi se e in quale misura la politica monetaria, intesa o come politica di controllo di tutte le variabiili monetarie, dalla quantità di moneta in ci1 rcolazione, alla struttura dei tassi dell'interesse, alle scelte di portafoglio delle banche com.inerciaH, o più restrittivamente come poilitica di controllo deHa sola offerta di moneta, possa atitivan1ente stimolare il sistema economico a raggiungere livelli più elevati di domanda aggregata e di occupazione. L'opinione prevalente fra gli economisti è che le possibilità in questo senso della politica monetaria non siano molto ampie, anche se si ·va verificando negli Stati ·uniti 2 , sotto la spinta della nuova amministrazione repubblicana e del maggior peso che nella formulazione della politica economica di questa amministrazione esercitano 1e opinioni del professor Friedman, un pericoloso ritorno di fiducia iri una stretta relazione causale tra offerta di moneta e livello del reddito, che indicherebbe la possibilità di utilizzare in ogni caso l'offerta di moneta come variabile di controllo del livello della domanda aggregata e del reddito. · Vi è d'altra parte un accordo piuttosto ampio fra gli econo1nisti sull'efficacia della politica monetaria neLle fasi in cui si ritenga necessaria una riduzione del1 la domanda aggregata o un suo minore tasso di aumento. Da ciò discende l'opinione comune suil'la impossibilità di perseguire con successo una politica di espansione della domanda e del reddito in assenza di una politica monetaria sufficientemente espansiva o « permissiva ». Infatti, se la crescita della domanda aggregata non è accompagnata da una crescita della liquidità monetaria, nel processo -di crescita del reddito tendono necessariamente a verificarsi delle strozzature. Quindi, a meno di non abbracciare una visione strettamente friedmaniana deill'in2 Si vedano i primi due articoli deUa rassegna stù sistema bancario inglese « A time of squeeze » apparsa sull' « Economist » del 21 giugno scorso. 10 BibliotecaGino Bianco

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