Nord e Sud - anno XVI - n. 115 - luglio 1969

/ I 1neridionalisti pugliesi Altre manifestazioni sono state promosse per presentare i libri di Walter Mauro (Mezzogiorno e cultura, quaderno deUa rivista di Vittorio Cia1npi « Nuovo Mezzogiorno»), di Michele Abbate (Libertà e società di massa, Ed. Laterza) e di Tommaso Pedio (Vita politica in Italia n1eridionale: 1860-1870, Ed. La nuova libreria) 10, e per discutere del cosiddetto « progetto Avigliano » (con una relazione del coordinatore del progetto, Elio Massei) che interessò un comprensorio in stato di grave depressione della 1nontagna lucana. Dopo l'esperienza di tre anni di investimenti della « Esso », si concluse che il progetto dovesse continuare proprio attraverso una più organica collaborazione tra gli enti, a livello locale e nazionale, anche per cercare di impostare finalmente, .nel Mezzogiorno, una « politica per l'osso »: talvolta non bastano, come dimostrò eloquentemente il progetto della « Esso », i massicci interventi esterni, e tanto meno gli incentivi e le agevolazioni, a promuovere lo sviluppo del Mezzogiorno, se a tutto ciò non si aggiunge la volontà dei protagonisti, cioè delle comunità interessate. Né vanno sottaciuti i contributi critici del Gruppo alla discussione sulle autostrade delle regioni meridionali, sul problema dell'Alfa Sud, sulla scelta della località per l'installazione del protosincrotone europeo del CERN e sulla costruzione dell'impianto petrolchimico dell'ENI a Manfredonia, in rapporto alla tutela del paesaggjo garganico. Restano, ora, i docun1enti più importanti ai quali un contributo personale molto fattivo hanno offerto Michele Cifarelli (cui molto deve il Gruppo pugliese), Nino Novacco, Sandro Petriccione, Mario Mazzarino e Nicola Damìani 11 • nanzi per conto proprio? Quali forze sosterranno la pianificazione? Quei partiti, quei sindacati che nella società meridionale non riescono a muoversi come forza di spinta, non riescono a creare una piattaforma di idee generali da opporre alla p,iattaforma delle clas,si dirigenti?'. Queste parole di Vittore Fiore, continua Fabbri, sono sufficienti per ricordarci la preminenza assoluta di una azione politica continua, senza la quale i vasti disegni, le grandi soluzioni tecniche, sono destinate a rimanere astratte utopie; o _, peggio -- strumenti di operazioni di potere sopra la testa del Mezzogiorno. Se misuriamo i passi compiuti dal Convegno di Napoli ad oggi possiamo constatare che dal punto di vista dell'elaborazione e dell'attuazione di una politica, non solo per il Mezzogiorno, ma soprattutto nel Mezzogiorno, progressi non se ne sono compiuti, e la protesta di Fiore è ancora del tutto valida». 10 A questi dibattiti intervennero Cifarelli, Anna Matera, Abbate, Fabbri, Fiore, Lucio Festa, Matteo Fantasia, Mario Giovana, Giuseppe Cassieri, Vittorio Ciampi, Francesco Gabrieli, Armando Plebe, Giovanni Masi e Enzo Minchilli. Un altro libro (frutto d'una esperienza condotta, in una zona calabrese, da Fabbri e Cantalamessa, coadiuvati da Albino Sacco) edito da « La nuova Italia» su Il comprensorio di Soverato fu anche presentato e dibattuto dal Gruppo. 11 Ma già al 1964 si può far risalire la presenza critica del Gruppo, quando venne sottoscritto, da un nutrito gruppo di intellettuali, un documento in cui si ribadiva l'esigenza di avviare in Puglia gli studi relativi alla pianificazione. Erano gli anni in 117 -BibliotecaGino Bianco

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