Nord e Sud - anno XVI - n. 115 - luglio 1969

La politica di piano in democrazia meno simile alla .struttura ed al reddito pro-capite cui l'I:talia perverrebbe nel 1980, è legittimo ritenere che il saggio di partecipazione previsto nel progetto '80 costituisca una sottovalutazione dell'.effettiva offerta di lavoro che si verificherà nel nostro paese. U·sando, quindi, alcune ipotesi alternative sul saggio di partecipazione al 1980, Capuani calcola la disoccupazione che si verrebbe a determinare in Italia nel 1980 se le· previsioni di occupazione del progetto '80 si realizzassero, ma si verificasse anche un saggio di partecipazione più vicino a quello di paesi con struttura simile a quella che presumibilmente raggiungeremo in quell'anno. A questo punto si pone il problema di calcolare a quale tasso dovrebbe crescere il reddito nazionale dell'Italia per assorbire tutta l'offerta di lavoro disponibi 1 le. Natur.almente questo modo di procedere nelle stime del fabbisogno di crescita del nostro sistema economico lascia molto a desiderare, soprattut,to perché è insufficiente la conoscenza attuale delle determinanti del saggio di partecipazione della forza-lavoro in Italia ed in particolare la distinzione fra deter- _minanti cicliche e determinanti di lungo periodo dell'offerta di lavorio. Tuttavia quetlo che in questa sede ci interessa è il modo nel quale il fabbisogno ·di crescita del reddito nazionale viene calcolato, poiché esso illustra molto chiaramente l'opinione che stiamo cercando di ricostruire sulla natura degli ostaoo'li al raggiungimento della piena occupazione nel nostro paese. In sostanza il procedimento che generalmente si segue consiste nell'applicare un ragionamento analogo a quello che sta alla base detla politica economica del periodo kennediano negli Stati Uniti; e· cioè, si stima ,il full employment gap (l'ammontare di .domanda aggregata che dovrebbe essere creato per assorbire la miano d''opera priva di occupazione) e si chiede che la politica monetaria consenta e accompagni una espansione del reddito di questa dimensione, rinunziando ad adottare una politica più restrittiva in base ad argomentazioni relative ai problemi della stabilità dei prezzi e delle condizioni della bilancia dei pagamenti. Quanto al primo problema, si ripete sostanzialmente una famosa opinione di Robertson secondo cui un certo grado di inflazione stimola 1a domanda da parte delle imprese,_ n-ientre, per ciò che riguarda 'la bilancia -dei pagamenti, iJ rimedio principale ahle -difficoltà che potrebbero· insorgere è indicato in una politica di prevenzione deHe fughe dei capitali, specialmente dei cosidetti capitali di rischio, attraverso controlli fiscali e incentivi agli investimenti interni. Naturalmente la politica economica dell'età kennediana non 9 BibliotecaGino. . 1anco

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