Nord e Sud - anno XVI - n. 115 - luglio 1969

RECENSIONI La parabola di Albertini Gli studiosi di storia contemporanea debbono essere grati ad Ottavio Barié per la pubblicazione del carteggio di Luigi Albertini (LUIGI ALBERTINI, Epistolario 1911-1926, a cura di O. Barié, Milano, Mondadori, 1969), con le 1naggiori personalità del suo tempo. Ne vengono fuori numerose precisazioni sulla vita politica e cuHurale di quegli anni e - soprattutto - sulla personalità del direttore del « Corriere della sera». L'i,mportanza di Albertini nella storia italiana è legata non soltanto alla battaglia antifascista, ma anche al fatto che l'intera sua vit~ rifletté e poi anticipò in modo esemplare, prima con l'azione culturale, poi con quella politica - ,si trattò del resto di una politica tutta permeata, nel senso migliore del termine, di oultura - la parabola dell'intellettuale europeo fra il cadere del -secolo ,scorso e gli anni trenta di questo, dalla reazione antidemocratica alla riiscoperta dei valori democratici contro il· fascismo avanzante. La cultura politica contraria a Giolitti opponeva. a quello che giudicava il corporativis1no del si-s.ten1agiolittiano l'esigenza di affrontare i graJI1di problemi della società e della nazione in modo organico e totale. In questa esigenza confluivano - nei suoi migliori rappresentanti - motivi di origine radicale e motivi variamente ispirati alle tendenze nazionalistiche. Se il calore polemico contro Giolitti spingeva Albertini a criticare le soluzioni proposte dallo statista di Dronero - in primo luogo la collaborazione coi socialisti riformisti - viva era in lui l'esigenza, adesso dottrinaria, nel dopoguerra non più tale, a salvare ed estendere .i valori fondamentali della democrazia: di una democrazia che in questo periodo era sentita non tanto come fine a se stessa, quanto come strumento per ri•solvere il « problema nazionaJe ». Già nel 1910 Albertini giudicava che la funzione· storica del Partito Socialista era stata di immettere,' come si dioeva, le masse nello Stato: giudizio assai diffuso, poi ripreso dal Volpe sul piano storiografico. Se, ciò nonostante, i1. Partito Socialista era uno degli avversar.i prindpali da combattere sul piano 1)0litico, il suffragio unive:rsale, proposto da Giolitti nel 1911, doveva essere sostenuto. Il problema della guerra libica si collegava con quello delle tendenze irrazionalistiche e del nuovo costume che esse creavano, cui il nazionalismo li100 BibliotecaGino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==