Nord e Sud - anno XVI - n. 114 - giugno 1969

E1nilio Nazzaro dito agevolato. Ma il meccanismo contraddice, in pratica, al concetto stesso di inoentivo, ossia di un vantaggio differenziale riservato ad un'impresa, ad un settore, ad un'area territoriale nei confronti del resto del sisten1a. Dalla relazione del governatore_ della. Banca d'Italia dell'anno 1968, infatti, si rileva che gli incentivi si vam10 rapidamente estendendo, tanto che sono passati dal 50% dei nuovi crediti nel 1966, al 71 % nel 1967. Poiché il sistema si sta generalizzando, l'aspetto differenziale tende a sparire ed il valore quasi nullo dell'incentivo come elemento condizionante le decisioni di impresa crea una situazione di indifferenza nei confronti degli obiettivi pubblici di controllo dell'economia: Ecco la neciesisità di strumenti di nuovo tipo, complementari se non sostitutivi del meccanismo del credito agevolato, che incidano direttamente sul costo del lavoro. L'incentivazione mediante manovra delle aliquote contributive che gravano sulle imprese pern1.ette agevohnente di limitare l'azione di sostegno ai settori ,strategici e, al loro interno, a quelle imprese che conformano la loro condotta agli obiettivi delineati dai pubblici poteri; consente nel conternpo di evitare taluni tipici inconvenienti degli incentivi tradizionali. L'incentivazione attraverso lo strumento fiscale - tale sarebbe in pratica l'esenzione dal pagamento delle aliquote degli oneri sociali - è relativamente semplice, in quanto non comporta un esborso netto; l'alleggerimento poi dei carichi fiscali sulle attivita produttive in atto, stimolando la produzione, può essére recuperato successivamente grazie al maggior volume degli affari. Così si evitano le lungaggirni della spesa pubblica, che rendono molte volte privi di senso gli incentivi ed è più facile prestare la dovuta attenzione all'esercizio delle imprese che dimostrano la loro utìlità economica piuttosto che alla poco logica istituzione di nuove iniziative il cui tasso di mortalità è solitamente assai elevato. In pratica, la manovra delle quote dei contributi previdenziali può avvenire attraverso la contrattazione programmata fra governo ed imprese, nel presupposto dell'avvenuta unificazione di tutti i contributi assicurativi (il cui disegno di legge è all'esame del Parlamento) e della individuazione dei settori industriali e_ delle ripartizioni geografiche nei confronti' dei quali deve essere concesso il beneficio. All'atto della contrattazione verrebbe convenuto l'ammontare delle aliquote dovute dalle imprese sulla base del loro impegno ad attuare determinati programmi aziendali di riconversione e di ammodernamento. In particolare, dovrebbero essere assunti come parametri di riferimento gli ele'" menti attinenti_ alla gestione imprenditoriale, alla condotta dell'azienda in un mom.ento qualificante come quello della occupazione; e non solo 94 BibliotecaGino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==