.. Argomenti Le considerazioni esposte portano a concludere che vanno totalmente fiscalizzati i contributi che riguardano l'assistenza di malattia e la tutela della invalidità, vecchiaia e superstiti. In particolare, devono essere finanziate con tributi: l'assistenza sanitaria generica, specialistica; l'assistenza farmaceutica, ospedaliera e contro la tubercolosi; l'organizzazione del servizio sanitario nazionale, a mano a mano che si strutturerà nelle unità sanitarie locali cui dovranno far capo le fUDZ.lionidella sanità pubblica; i minimi di pensione per i lavoratori dipendenti ed autonomi; la pensione base per tutti i cittadini in condizioni non professionali ed economicamente disagiate. Parallelamente, va reso più efficace l'impegno degli istituti mutualistici e. previdenziali per interventi specifici a difesa e salvaguardia di interessi di particolari gruppi sociald o categorie produttive (ad esempio, per prestazioni sanitarie integrative, per indennità economiche in caso di malattia, per le pensioni integrative del minimo). Il finanziamento di queste tutele deve rimanere a carico prevalente o esclusivo degli interessati - datori di lavoro e lavoratori - ed essere attuato attraverso il normale contributo commisurato al salario o al reddito individuale, sulla base della soliidarietà fra le categorie produttive. D'altro lato, sono parzialmente fiscalizzabili gli oneri relativi alla protezione contro la disoccupazione ed agli assegni familiari. · Il rischio dell'assicurazione contro la disoccupazione incide in maniera poco uniforme nei settori e negli stanziamenti delle imprese; una eventuale fiscalizzazione, appiattendo in via generale la base del sistema contributivo, si risolverebbe in un vantaggio per le aziende più esposte al rischio, nei confronti di quelle n1eno esposte. In Italia, però, la disoccupazione è un fenomeno cronico, più che contingente, e non sempre lo si può comprendere nel concetto di rischio assicurativo riferibile ad una determinata azienda o ad un settore produttivo; la fiscalizzazione parziale dei contributi relativi si presenta, perciò, con1e una soluzione volta ad una giusta distribuzione degli oneri inerenti ad una tutela di interesse generale, e come un efficace strum·ento economico a fini anticongiunturali. Più specificatamente, gli introiti della fiscalizzazione di una quota parte dei carichi dovuti per la tutela contro la disoccupazione dovrebbero servire a realizzare interventi pubblici diretti a proteggere i ·lavoratori da situazioni di disoccupazione cronica, ad attenuare gli squilibri settoriali e territoriali, a limitare di conseguenza le emigrazioni di lavoratori dalle zone povere verso quelle più sviluppate, italiane ed estere, e a ridurne, quindi, i costi umani e sociali. Anche il rischio della tutela contro la insufficienza del reddito da solo lavoro, conseguente a determinati carichi di famiglia - che giu85 Bibl-iotecaGino Bianco
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