Argomenti entrate pure le particolari locuzioni, spesso sgradevoli, di cui queste scienze si servono: nel decreto presidenziale si trovano infatti parole e costrutti inusitati neHa nostra prosa legis.lativa, quali: tempi di lavoro, elaborazione di moduli di rilevazione di dati, analisi dei flussi di lavoro, necessità di reperire le competenze specialistiche di esperti, e simili. Nel mentre si attendono i frutti del lavoro di questa nuova commissione istituita dallo Stato, è opportuno segnalare, per chi ancora non lo sapesse, che pure sul piano scientifico ma per merito della privata iniziativa, e precisamente della libera associazione denominata « Centro Nazionale di prevenzione e difesa sociale », si sta effettuando in Italia, già da qualche anno, un'indagine sociologica sull'amministrazione della giustizia. Questa ricerca ha già conseguito, sempre sul piano dello studio e della documentazione, risultati di grande rilievo con la pubblicazione, in questi ultimi due anni, di quattro volumi: L'ideologia della magistratura di Ezio Moriondo, Il reclutamento dei magistrati di Giuseppe Di Federico, L'efficienza della giustizia italiana di Castellano, Pace e Palomba e Il cittadino e la giustizia di Franco Leonardi, i primi tre editi da Laterza, il quarto, chi1 ssà perché, da Marsilio. L'eccezionale importanza di questa indagine sta nel carattere collettivo, comunitario, interdisciplinare della ricerca, cui par.tecipano, oltre ai· giuristi, principalmente economisti, sociologhi ed esperti di organizzazione. Le cose della giustizia che erano state finora esaminate, quasi sempre utilmente e talvolta molto suggestivamente, ma soggettivamente e frammentariamente, in articoli di giornalisti più o meno brillanti, in memorie di avvocati e magistrati che tirano le somme della propria vita, in diari e narrazioni in forma letteraria di giuristi-scrittori, da singoli studiosi pur valorosi ma inevitabilmente limitati nell'impiego degli strumenti di ricerca, da com1nissioni di categoria forse viziate da visioni settoriali, per la prima volta sono ora sottoposte ad un rilevamento siist,ematico e rigoroso, condotto dall'esterno e quindi anche con quel distacco che gli addetti ai •lavori non sempre possono serbare. Certo la freddezza e la impersonalità della ricerca ha i suoi difetti, può lasciare umane insoddisfazioni nel lettore, ma nessuna seria riforima può essere avviata se non muove dalla conoscenza obiettiva e spassionata della crisi, se al problema non si dà l'esatta impostazione scientifica. V'è anzi da dire, col massin10 rispetto per tutti, che si può riporre più fiducia nell'opera del Centro che in quella della commissione special~, e ciò non perché l'impegno dei privati ricercatori debba sempre dare maggiore affidamento di quello degli organismi burocratici, ma perché, a questo punto dell'indagine, s.embra più proficua l'opera dei ragionieri, 71 BibliotecaGino Bianco
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