Nord e Sud - anno XVI - n. 114 - giugno 1969

Ugo Leone giornalistici ed econom1c1; ed è quello in cui si legge che la Camera impegna i,l governo « a subordinare alla realizzazione di investimenti nel Mezzogiorno il rilascio di conoessioni, autorizzazioni, finanziamenti e garanzie richiesti da grandi e medie aziende per lo svolgimento della loro attività nelle altre regioni del Paese e all'estero, dando concreto· contenuto alla formula della contr1attazione programmata e dei blocchi di investimento; ad escludere al livello nazionale J'applicazione di ogni misura di incentivo all'insediamento di nuove aziende industriali nelle zone di congestione del Nord ed in quelle che gravitano sulle -medesime » e, ancora, « a non favorire la realizzazione nel Nord di nuove grandi opere pubbliche che avessero l'effetto di accentuare la concentrazione di attività produttive al Nord ». Come si vede, si suggeriisce, abbastanza chiaramente, una politica di disincentivi o, almeno, di non-incentivi in certe aree congestionate del Nord. P,rima di scendere, però, nel merito della polemica, riteniamo valga la pena di s,pendere .qualche parola per intenderici sui termini in questione. Per incentivi, in poche parole, si intende quell'insieme di agevolazioni prevalentemente di ordine oreditizio e fiscale che, preceduto da una politica di infrastrutture (la formazione, cioè, del capitale fisso sociale) sia in grado di dirigere gli _orientamenti dei capitali industriali « verso settori che l'economia nazionale richiede siano sviluppati e verso localizzazioni ner cessairie affinché tutte le regioni del Paese possano godere dei benefici conseguenti allo sviluppo industriale ». Disincentivi, invece, si possono intendere restrizioni atte a scoraggiare - l'insediamento industriale in zone già congestionate, nelle quali solo la « forza di inerzia» spinge ad attuare ulteriori localizzazioni. In Italia la politica degli incentivi data ormai da venti anni ed è rivolta essenzialmente al Mezzogiorno e a certe zone «depresse» del CentroNord. La politica di disincentivi, invece, non ha ~sempi italiani, ma è già da tempo applicata _all'estero: in Francia ed in Inghilterra, in modo particolare, per combattere la congestione industriale nelle zone di Parigi e Londra. Oggi, comunque, anche in Italia si pone la necessità di scoraggiare la ulteriore concentrazione industriale in zone già congestionate a favore di altre che, pur presentando le condizioni di base necessarie, non ricadono nelle scelte degli industriali. • L'idea non è proprio nuova. Ricordiamo che in forma « ufficiale » una simile proposta fu fatta cinque anni or sono al Congresso della DC dall'on. Colombo il quale, appunto, propose che la - politica di incentivi diretta a _ promuovere l'industrializzazione del Mezzogiorno fosse integrata da una politica di disincentivi diretta a rendere meno convenienti gli investimenti industriali nel Nord. Qualcosa del genere era prevista anche nel piano Giolitti, con grande scandalo della stampa moderata. La proposta di Colombo, invece,· fu un po' « snobbata», un po' ignorata, un po' confutata; confutata da Libero Lenti sul « Corriere della sera», con un articolo intitolato, appunto, Incentivi e disincentivi. Con un articolo sullo stesso terna e sullo 64 BibliotecaGino Bianco

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