Nord e Sud - anno XVI - n. 114 - giugno 1969

Giornale a più voci un eventuaile centro elettronico deM'azienda al fine di ottenere un miglioire rendimento. I settori produttivi in cui per primi furono applicate strumentazioni elettroniche sono quelli della chimica e dell'industria pesante in genere, dove più espo ta a. pericoli o meno produttiva era ,la presenza delil'uomo. Oggi è neHe indus,trie pet·rolchimica, chimica, siderurgica, metallurgica e :in queHa elettrica che risultano pos,sibili -le maggiori aippl.icazioni. Ma anche l'mdus,t,ria meccanica (sopirattutto nei rami automobi.J.iis,tico e aeronautico) nonché le industrie cementiera, tes•sile e cartaria si avvalgono di sistemi elettronici per il controHo di qu:ailità. La « strumentazione di processo » è in grado di conferire la massima efficienza agli impianti in numerose attività industiria·li, permettendo notevoli economie di produzione, i!Il mi•sura super.iore all'incidenza dell'investimento elettronico sul budget del ciclo produttivo e all'ampiezza ancora limitata delil'impiego dei beni capi-tali elettronici. Questo perché tali apparecchiature hanno carattere polivailen<te, nel senso che constano di vari strumenti elettronici che si possono combinare in modo tale da avere più sistemi, ciascuno idoneo ad una differente attività industriale. Avviene infatti che le indust•rie di Sltrumentazione per il control~o dei processi produttivi siano anche prodUJttirici di appareochiature per l'automazione, iJl1 quanto tra le due tecnologie di produzione esiste solo una differenza di grado. t 1stata l'invenzione del si·stema di feed~back, che è alfa base della maggior pairte dei sistemi d'automazione, a permettere il passaggio dal controllo di qualità all'automazione vera e propria della produzione. Nelle industrie petrolifere, per esempio, la regolazione delle valvole di separazione per ottenere dal grezzo, .ridotto aillo staito gassoso, alle varie temperature, metaino, benzina, kerosene, si effettua appunto con tali dispositivi che agiscono sulle valvole. Un passo avanti sulla via dell'automazione è rappresentato pure dalle macchine utensili a controllo numerico che oostituiscono un fattore di forte innovazione tecnologica per il loro largo impiego nelle inidus,trie produttrici di beni di iinvestimento. Esse sono in grado di pre• disporre la programmazione della lavorazione immagazzinando su una « memoria» (ad esempio un nastro) i valori numerici co:ririspondenti alla geometria di un pezzo. Negli Stati Uniti si è calcolato che tali macchine possono ridurre i costi di produzione fino al 60%. Una maggiore «automatizzazione» di un impianto .industriale, e conseguentemente maggiori economie della produzione, si possono ottenere integrando ila s.trumentazione di controllo con i calJColatori di processo - solitamente calcolatori analogici ma oggi anche numerici (i moderni elaboratori) - che ricevono dei segnaili (sulle temperature, le composizioni dei flussi eoc.) dagli strumenti collegati agli .impianti industriali, elaborano tali informazioni ed apportano correzioni con imipu1si che modificano i vailori inesatti. L'attività del calcolatore consiste, quindi, in un'opera di « supervisione » che si esplica con una trasmissione dei dati al terminale collegato all'apparecchiatura elettronica. 57 BibliotecaGino Bianco f

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