Note della Redazione litica » è per le idrovie padane: proprio · come quello dei liberali lombardi ai quali dedicammo una nota della redazione nel numero scorso. Ma almeno i liberali parlavano franco! E invece questi cattolici di sinistra, magari in perfetta buona fede, si rifanno ,a tutto l'armamentario di argomenti sociali' sul quale si erano fondati gli economisti socialisti dell'équipe che circondava Giolitti al Ministero del Bilancio e che confuse appunto il problema del dualismo fra Nord e Sud con i problemi degli squilibri regionali che si formano e magari si aggravano proprio in conseguenza di un intenso e rapido sviluppo come quello che ha investito le regioni del Nord, tutte l€?t. regioni del Nord, ma non ancora le regioni del Sud, afflitte da disoccupazione, sottoccupazione, emigrazione in misura certo non più paragonabile a quelle delle più disagiate valli alpine. È contro questa confusione che noi abbiamo da tempo levato la nostra voce, considerando che si tratta di una confusione dalla quale è derivata l'incentivazione di troppe cosiddette aree depresse del Centro-Nord (onde lo svuotamento degli incentivi che si erano voluti predisporre a favare delle regioni meridionali, per promuoverne l'industrializzazione) e si sono impostati nel Nord programmi di opere pubbliche e di aree industriali in concorrenza ed in contraddizione con l'impegno meridionalistico (le idrovie, per esempio, e relative {{ree industriali tipo Creimona e Mantova, ma non soltanto le idrovie: si pénsi .alla direttissima Roma-Firenze ed alle tante autostrade che si vogliono realizzare nel Nord e delle quali è già avviata magari la realizzazione, mentre nel Sud devono essere ancora completate la Napoli-Bari e la Basentana). Ribadiamo, quindi, la nostra impostazfone anche di fronte alle ambiguità del commento di «Politica» sull'ordine del giorno votato dalla Camera per una accelerazione dei tempi ed una revisione dei modi della politica meridionalista: non è possibile promuovere, come noi vogliamo che si promuova, una politica di concentrazione degli investimenti industriali nelle aree di sviluppo globale .del Mezzogiorno, nelle aree del Mezzogiorno cioè che risultano più dotate di requisiti ambientali favorevoli all'industrializzazione, ed in pari tempo promuovere, come taluni pretendono, una politica di propagazione dell'industrializzazione anche negli angoli o nelle «sacche» del Nord che risultano meno dotati di requisiti ambientali favorevoli e che, proprio perché non dotati di tali requisiti, non si sono industrializzati quando lo sviluppo industriale si è spontaneamente propagato a tutte le regioni del Nord. In altri termini, non si può pretendere di fare la conceintrazione dell'industrializzazione nel Sud quando poi si pretende la massima diffusione dell'industrializzazione nel Nor.d. Non si devono confondere, insomma, i due tipi, i due aspetti, del sottosviluppo: quello delle «sacche», che costituisce un rispettabile problema per le politiche regionali di sviluppo, per i Comitati regionali della programmazione economica rispettivamente interessati, si tratti di Cuneo o di Benevento, di Rovigo o di Campobasso, di Valdagno o di Caltanissetta; e quello che invece costituisce it problema dei problemi dello sviluppo economico e civile del paese e che quindi chiama in causa tutto 45 BibliotecaGino Biànco
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