Note della Redazione dire in gzro: « ah, se cz fosse la buonanima, tutto questo disordine non cz sarebbe». Di chi la colpa? Giriamo la do1nanda ai capicorrente del PSI; ai leaders della sinistra democristiana così avidi di « scavalcan1enti »; ai pochi uomini politici responsabili che militano nel PSIUP, come ad esempio Lelio Basso; a quegli esponenti comunisti che avvertono la minaccia inc01nbente sul loro stesso partito, ma che non trovano il coraggio di opporsi alla politica che conduce il PCI a cavalcare tutte le proteste, anche le più assurde, le più contraddittorie, le più corporative. Possibile che ci si ostini nell'errore di scambiare « per una fase di tensione politica e di spinta a sinistra» quello che invece, come ha giustamente osservato su « Panorama » Adolfo Battaglia, è un momento di riflusso a destra? La riforma rallentata ' , Siam.o nettamente contr.ari alle inchieste conoscitive che sono state proposte alla Con1missione Pubblica Istruzione del Senato e che dovrebbero precedere o accompagnare la discussione sulla rifonna universitaria. Siamo contrari perché queste inchieste farebbero. perdere tempo prezioso e sono proposte proprio allo scopo di far perdere tempo, di far sì che il governo non possa arrivare puntuale all'appuntamento della riforma che ha come scadenza buona il prossin10 anno accaden1ico, l'inizio del prossimo anno accademico. Siamo contrari perché ritenian10 del tutto ,inutile che i com1nissari del Senato sentano l'opinione sulla riforma dei professori, co1ne si propone da destra, e degli studenti, come si propone da sinistra. L'opinione, o meglio le opinioni, dei professori sulla riforma sono più che note; e lo stesso vale per l'opinione, o meglio per le opinioni, degli studenti: sono per lo meno due anni che se ne discute, ci sono libri, articoli, saggi, ordini del giorno, lettere aperte e manifesti che illustrano ampiamente le opinioni delle varte, cosiddette, « componenti » della vit,a universitaria; opinioni, del resto, tutt'altro che concordi all'interno di ciascuna « componente ». Si dovrebbe, comunque, ritenere che i commissari della P.I. al Senato siano documentati e non abbiano bisogno di ulteriore docun1entazione_: anzi, si dovrebbe ritenere che ognuno di essi abbia ormai un proprio punto di vista e non abbia più nessun bisogno di verificarne la consistenza, risa- . lendo nella Torre di Babele dove disputano fra loro le <<componenti» della vita universitaria. E soprattutto si deve respingere la pretesa che siano le « categorie » a dover illuminare i « politici », perché sono i « politici» che devono dimostrarsi capaci di ricavare un giudizio di sintesi sui punti di vista delle «categorie», cercando e trovando la linea della riforma che coincida con la linea degli interessi generali, anche se ovviamente divergente dall'e 42 BibliotecaGino Bianco
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