.. L'industria e l'ambiente ·inquinamento mentre, forse, la stessa attività industriale, nella macroeconomia del territorio in oggetto potrebbe risultare meno produttiva di quella turistica. Se poi il discorso si sposta all'uso del corpo idrico per scopi potabili e domestici, che pur sempre rappresentano quelli prioritari, il discorso è, per così dire, autoesplicativo. Lo stesso dicasi per le falde sotterranee (al cui deterioramento si sta pervenendo in maniera sempre crescente) allorché vengono utilizzate per lo smaltimento degli scarichi liJquidi. Tenuto conto da un lato delle ovvie esigenze di sviluppare le attività produttive, e dall'altro di proteggere, per i motivi più volte citati, il patrimonio idrico, occorre, ovviamente prevedere in un discorso a lungo raggio, la maniera di fare coesistere, dando luogo al minor danno economico, le varie componenti produttive (agricoltura, piscicultura, turismo, industria) contemperandole alle esigenze igieniche e quantitative del fabbisogno idrico per le popolazioni. Ciò è possibile ,stabilendo per prima per ciascun. corpo idriico, o parte di esso, quelili che se ne possono considerare gli usi ottimali, e di conseguenza i caratteri di qualità da r1spettare. Tanto andrebbe fatto in base ad una classificazione che, rispeochiando certi standard nazionali, trovi la sUJapratica soluzione sulla base anche dei piani di sviluppo economico ed urbanistico del territorio e poi della regione in cui sono compresi i bacini idrici stessi. Tra questi usi ottimali ricordiamo che va contemplato altresì quello di « recipiente finale delle acque di rifiuto» sia urbane che industriali. Ciò pertanto non significa che il fiume debba diventare una fognatura a cielo aperto, ma che gli scarichi in esso sversati andranno opportunamente trattati per consentire almeno lo sviluppo dei processi autoepurativi, al fine di mantenere vivo il corpo ,idrico. Questo non s.ta quindi ad indica.rie che sia comunque del tutto impossibile ubicare un'industria in prossimità di un corpo idrico destinato ad .altri scopi, ma in quei oasi, allorché comunque le esigenze igieniche siano rispettate, certamente il costo del trattamento sarà maggiore dato, probabilmente, il più spinto grado di trattamento richiesto. Ne ri·sulta, come conseguenza, che l'ubicazione di un complesso o di un'attività industriale dovrà anch'essa essere stabilita in base ad una scelta ottimale non più contestabile. Tutto il discorso sta a significare l'importanza di un'attività di programmazione a livello del bacino idrico e di economia territoriale; del resto la funzione delle Aree o dei Nuclei di sviluppo industriale è, tra l'altro, proprio questa e perciò ne seguiamo l'evoluzione con· tutto il dovuto interesse. 37 BibliotecaGino Bianco
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