Nord e Sud - anno XVI - n. 114 - giugno 1969

Ernesto Mazzetti degli interventi ·straordinari che « sostituiscono » e non s'aggiungono a quelli ordinari. In più, almeno limitatamente a certi progetti, ai progetti più grossi (come potrebbe essere una « città ,degli studi » articolata su una combinazione di funzioni residenziali e funzioni universitarie e formative a vario livello: una città degli studi come quella cui s'è accennato prima, a proposito dei problemi universitari della Campania), si potrebbe anche ipotizzare un intervento del.l'IRI. E d'altronde, la possibilità che l'IRI partecipi a progetti per centri universitari residenziali è una possibilità di cui, sia pur di passata, s'è occupato anche il CIPE; al riguardo, e molto cautamente, l'allora ministro della Pubblica Istruzione, on. Sullo, osservò che « non si può aprioristicamente giudicare negativamente la passi bilità di avvalersi dell' I RI per la realizzazione » di tali centri. Sono spunti interessanti, che vanno approfonditi con decisione. Purché, naturalmente, anche qui si tenga ben presente la priorità meridionalistica, onde non ci si ritrovi poi di fronte a progetti di città universitarie settentrionali :finanziate dall'IRI mentre invece in Calabria ancora non si è murata la prima pietra dell'università finanziata con apposita legge dello Stato già dal 1967. C'è da dire, infine, del :finanziamento della ricerca, dentro e fuori dell'università. I .centri di ricerca, le attività di ricerca, sono una « economia esterna » rilevante ai fini dello sviluppo ·industriale: eppure non ci pare che sia in atto una poHtica di accumulazione nel Mezzogiorno delle « economie esterne» connesse all'attività di ricerca, dal momento che solo il 14 per cento dei ricercatori e il 17 per cento delle risorse finanziarie del CNR vengono destinati al Mezzogiorno. Il ,discorso sulla via universitaria dello sviluppo meridionale, e sui mezzi per battere questa via con speditezza e decisione, deve coinvolgere dunque non solo le am1minis.trazion.i dello Stato e gli enti locali meridionali, ma anche altri organismi ed enti, operanti istituzionalmente nel settore dell'istruzione e della ricerca o operanti istituzionalmente nel Mezzogiorno. La mozione sul Mezzogiorno presentata dai partiti politici della maggioranza a conclusione del dibattito parlamenta,re sui tragici fatti di Battipaglia menziona, molto opportunamente, anche la necessità di dare un contenuto meridionalistico alla politica universit,aria. È una prima presa di coscienza (e un primo impegno) da parte della classe politica del rapporto tra università e riequilibrio 30 BibliotecaGino Bianco

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