Ernesto Mazzetti sioni, già sopperiscono le sedi esistenti, per cui si possono ben affidare ai nuovi atenei obiettivi meno tradizionali. D'altronde, la legge per l'università calabriese prevede anche alcuni corsi di laurea che possono definirsi tradizionali. Anche qui, più che le etichette contano: i contenuti: vogliamo dire che ci può essere un modo più efficace e produttivo, insomma anche un modo « nuovo » di fo11nire lauree di tipo tradizionale; un modo che risulti coerente all'esigenza di formare quegli uomini di mentalità nuova necessari al Mezzogiorno. L'arretratezza del Mezzogiorno, sottolineava crudamente Salvemini, era anche nel fatto che la scuola nel Mezzogiorno si configurava come « scuola della malavita». L'azione meridionalista, per quanto riguarda l'università, deve significare anzitutto l'affermazione della « scuola della buonavita ». Le ultime considerazioni vanno necessariamente dedica te agli aspetti finanziari delle questioni che abbiamo agitato. Bisogna riconoscere che lo sforzo finanziario che lo Stato va facendo per l'istruzione è uno sforzo considerevole. Nel 1967 la spesa per la scuola statale ha toccato la somma di 2.227 miliardi, pari al 19,6 per cento della spesa totale ed al 6 per cento del reddito nazionale. Con la legge di riforma universitaria, una volta che sarà varata dal Parlamento, la spesa salirà' ulteriormente. Sembrerebbe · dunque, a p~imo colpo d'occhio, che i margini per ulteriori stanzilamenti siano molto ridotti. Già in precedenza, però, abbiamo fatto delle riserve circa la razionalità della spesa pubblica per 'l'istruzione, ricavandole dal rapporto del Censis al Cnel. Si possono menzionare degli esempi che suffragano tali riserve. Prendiamo il caso della legge 641 per il finanziamento dell'edilizia scolastica. Diremo di passata che una legge concernente anche l'edilizia universitaria avrebbe potuto rappresentare un'occasione per cominciare ad affrontare il problema della distribuzione geografica delle sedi, sol che ad essa si fosse voluto dare un respiro più ampio, una coerenza con le esigenze di fondo del sistema universitario italiano, e non farne un semplice provvedimento « tappabuchi ». Comunque, venuta fuori come legge per colmare le· falle più appariscenti che . le diverse sedi presentavano sotto il profilo edilizio, questo provvedimento non è riuscito, finora, neppure a rispondere agli scopi limitati pe[' i quali era stato approntato. Sembra infatti che degli 82 rpi.liardi stanziati per il primo biennio d'.attuazione a favore delle diverse università italiane, ne siano stati impiegati solo 6. Ciò per difficoltà burocratiche, probemi di coordinamento tra mi28 BibliotecaGino Bianco
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