Nord e Sud - anno XVI - n. 114 - giugno 1969

Università, regioni, città ·in Francia sono stati diversi. Il Vassal, nel saggio citato, ne fa una puntuale disamina. In prevalenza si è preferito dar vita a dei campus, siti a1la periferia :dei centri urbani (Besançon, Poitiers, Digione, Bordeaux-Talence). Tuttavia, queste realizzazioni, pur offrendo una considerevole serie di vantaggi, presentano anche dei notevoli inconvenienti 16 • I vantaggi sono la concentrazione degli strumenti di lavoro, la possibilità di integrazioni stimolanti tra insegnamento e ricerca e tra le diverse facoltà, la possibilità di ingrandimenti progressivi (dato che i campus dispongono, in .genere, ,di rilevanti estensioni di suolo), la disponibilità di verde, silenzio, attrezzature sportive, la possibilità di ricercare soluzioni architettoniche originali. Inol tre 1 modellando i nuovi complessi universi tari come campus periferici, si determina un .alleggerimento dei centri urbani, sui quali non viene fatta più gravare la funzione universitaria, e si va incontro a spese minori, dato il minor costo dei suoli in zone di periferia, specie se poco o nulla urbanizzate. Svantaggi dei centri universitari concepiti come campus sono però l'isolamento, le difficoltà di comunicazioni con i centri urbani, il rischio che la sede d'i1struzione superiore aSisuma l'aspetto di un ghetto - funzionale, verdeggiante, moderno, ma al margine della vita reale-, un certo disadattamento sociologico dello studente, ripiegato su se stesso, a contatto solo di coetanei e, per conseguenza, una sua più difficile presa di coscienza di responsabilità. Le esperienze finora compiute hanno portato in Francia a considerare la necessità di una stretta relazione tra campus e vita urbana, e non solo neU'interes.se del campus, ma nell'interesse della città nei confronti della quale l'università deve esercitare la sua azione diretta, culturale, e indiretta, di promozione delle attività economiche. La pianificazione urbanistica può offrire delle vie di soluzione: attraverso l'organizzazione di un quartiere periferico universitario in cui la costruzione degli edifici universitari e di quelli residenziali sia contemporanea (così si è cercato di fare a Rouen e Strasburgo); o addirittura attraverso la creazione di una vera e propria « città nuova », gemella di una contigua città preesistente, caratterizzata in modo predominante dalla funzione universitaria (è la via intrapresa a Orléans-La Source, che dovrebbe ,divenire la Oxford francese). E c'è, infine, un terzo criterio, valido in particolare laddove esiste una preesistente concentrazione di popolazione 16 Cfr. F'RÉDÉRIC GAUSSEN, L'Université hors les murs, ne « Le Monde» del 29 aprile 1966, richiamato anche nel nostro Il decentramento· ecc. cit. 19 BibliotecaGino Bianco

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