Nord e Sud - anno XVI - n. 114 - giugno 1969

Università, regioni, città duta con l'ultima legislatura 9, non solo non rompeva con la logica delle iniziative episodiche e scoordinate, e quindi veniva meno alle esigenze di riequilibrio geografico dell'università, ma aveva anche un altro torto, grave agli occhi di chi, giustamente, partiva da una visione meridionalistica del problema universitario e tale problema considerava anche come un aspetto del problema dello sviluppo deHe regioni meno favorite. Lungi dall'avviare una politica di riequilibrio geografico, le linee direttive ministeriali, per quanto concerneva la distribuzione delle sedi, prevedevano un accrescimento dell'università che ricalcava -le tendenze delle varie regioni. Onde, iJ Centro.,Nord, già abbastanza ben dotato di sedi di i'Struzione sup.erio1:e e, comunque, certamente meglio dotato del Sud, avrebbe visto aggiungersi altre venti faool.tà a quelle esistenti; mentre solo sei nuove facoltà sarebbero state istituite nel Mezzogiorno continentale, comprendendo tra esse le quattro facoltà della istituenda (,da anni purtroppo istituenda, ma non ancora istituita) università calabrese, così da perpetuare non solo l'inferiorità numerica dell'università meridionale, ma anche la sua inferiorità qualitativa, connessa alla disorganizzazione da sovraffollamento di Napoli e Bari. In più, le impostazioni ministeriali del 1965, accettando supinamente il criterio di creare « altre » università con le stesse caratteristiche di quelle esistenti, e .mal distribuite territorialmente, così come venivano meno all'esigenza di modificare le strutture universitarie perché assumessero un ruolo significativo nella crescita economica e civile di tutta la società italiana, del pari ponevano le premesse per una dispersione delle risorse finanziarie disponibili. A questo proposito val la pena di soffermarsi su quanto afferma l'ultimo rapporto del Censis al Cnel sulla situazione sociale del paese 10 • Nel capitolo dedicato all'istruzione, nel mentre si rileva che la spesa pubblica per l'istruzione superiore ha toccato nel 1967 la quota di 392.000 lire per studente, onde ,1'indice, fatto eguale a cento nel 1960, è salito a 117 e mezzo, si pone con molta chiarezza 1 'esigenza di razionalizzare tale spesa, ancora lontana dalI' optimum di produttività. A nostro avviso, l'esigenza di razionalizzazione della spesa pubblica per l'istruzione superiore, che .il Censis 9 « Nord e Sud » si è occupata della Legge Gui anche negli articoli di G. STATmA, La riforma dorotea, n. 61 (122) gen. 1965, e E. MAzzETII, La questione universitaria, n. 64 (125) aprile 1965. 10 Centro studi investimenti sociali (Censis) Rapporto sulla situazione sociale del paese, pubblicato a cura del Cnel, _Roma 1969. In- part., cfr. pagg,. 88 e segg. 13 ,,. BibliotecaGino Bianco

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