Università, regioni, città scende a livelli del tutto intollerabili. Ogni allievo delle università italiane dispone in media di uno spazio di 50 metri cubi: in una recente inchiesta giornalistica sull'edilizia scolastica italiana 4, questa media è stata definita non a torto « indecente ». Ma Napoli e Bari riescono a varcare ampiamente la soglia dell'indecenza, dal momento che dispongono per ogni allievo di soli 42 mc. e 30 mc. rispettivamente; Salerno, poi, scende addirittura a 2 metri cubi e m,ezzo per studente. È chiaro che queste sono sedi universitarie che basano la loro sopravvivenza sul principio della « non frequenza» degli allievi; neanche in piedi, infatti, gli studenti troverebbero posto nelle aule, nell'ipotesi si recassero tutti alle lezioni. Non è difficile scorgere anche il risvolto sociologico di queste situazioni di patologico affollamento 5. Nella misura in cui - per ragioni anche fisiche, com'è nel caso delle sedi congestionate e quindi fatalmente disorganizzate - l'università manca alla sua funzione di porsi come comunità di vita scientifica e civile, essa contribuisce a rafforzare la deleteria concezione dell'istruzione superiore come burocratica e forzata routine verso l'acquisizione di quel pezzo di carta essenziale per acquisire uno status borghese e aspirare a un qualsivoglia impiego; e, parimenti, contribuisce alla formazione di una psicologia .da declassati e da sbandati. E poiché è nel Mezzogiorno che le carenze strutturali e organizzative dell'università appaiono più marcate, si può comprendere quali guasti ne derivano, sia ·sotto il profilo di minor gettito di laureati, sia sotto il profilo di formazione alla rovescia della classe dirigente. 3. I problemi di decongestione e decentramento delle sedi uni-· versitarie, visti anche oome condizioni per correggere gli squilibri regionali che o,stacolano l'ordinato sviluppo del paese, sono stati in talune occasioni presi in considerazione a livello di esperti e a livello politico. La Commissione Ermini, nel rapporto presentato ne] 1963 al ministro della Pubblica Istruzione, riconobbe « carat• tere prioritario alla fondazione di istituti universitari nelle regioni 4 AMEDEO LANUCARA, Per l'università occorrono aree dieci volte superiori alle attuali, ne « Il Globo» del 29 marzo 1969. In metri quadrati, lo spazio medio per studente è, nelle università ital.iane, di 10 mq. mentre si ritiene che la media ottimale non dovrebbe scendere sotto i cento mq. Piani di sviJuppo universitario elaborati nella Germania Federale prevedono 150 mq. per studente; Madrid dispone di 250 mq., Liegi di 577, altre sedi, specie quelle americane e quelle create nei paesi di recente indipendenza, offrono medie anche superiori. s Lo sottolineavamo in particolare ne Il decentramento dell'università, cit. pp. 24-25. 11 BibliotecaGino Bianco
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