Nord e Sud - anno XVI - n. 114 - giugno 1969

Università, regioni, città introduttiva 2, tra le molte considerazioni stimolanti, ne dedicò alcune anche al rapporto che intercorre tra sviluppo del MezzogioTno e università. Rilevato che il problema universitario è divenuto oggi UI]O dei problemi più importanti che il paese ha di fronte, Saraceno sottolineò che, come per tutti i grandi problemi nazionali, gli indirizzi che si seguiranno saranno gravidi di conseguenze per il Mezzogiorno. C'è infatti, anche nel settore universitario, un marcato squilibrio tra Nord e Sud. E non è difficile misurarlo, né in termini quantitativi, cioè in base al rapporto tra numero degli atenei e popolazione universitaria, né in termini qualitativi (che poi sono anche quantitativi): attrezzature scientifiche, alloggi per stude.nti, mense, aree verdi, personale docente e così via. Anzitutto i dati sulla popolazione universitaria. Nel 1966, second.o le rilevazioni dell'ISTAT, gli studenti in corso e fuori corso erano 162 mi11 1 a nel Nor,d, 108 m1ila nel Centro e 154 mila nel Mezzogior,no (di cui 96 mila nel Mezzogiorno continentale e 58 mila nelle Isole). Nel Nord, alla stessa data, erano in atti,vità 11 atenei e 3 facoltà autonome; nel Centro 8 atenei e una facoltà autonoma; nel Mezzogiorno 8 atenei e· 5 facoltà autonome. Non essendo sostanzialmente variato, dal 1966 ad oggi, il panorama offerto da questi dati, possiamo servir,ci di essi per ,approfondire un po' meglio il confronto tra le diverse aree del paese. Vediamo subito che la distribuzione degli allievi tra le sedi universitarie del Nord appare abbastanza equilibrata. I maggiori addensamenti di popolazione studentesca si hanno a Milano ( 44.700 unità, ma tale popolazione si ripartisce tra quattro sedi: Università statale, Cattolica, Politecnico e Bocconi). Altre sedi popolose sono Torino, Padova, Bo.. logna, con oltre 20 mila allievi; ma anche qui si è lontani dall'affollamento patologico che troviamo scendendo a Sud. Tutte le altre sedi del Nord, salvo Genova che ha 15 mila allievi, sono al di sotto dei 10 mila studenti. Nell'ItaHa Centrale c'è il bubbone romano con i suoi 56 mila · studenti (che dal 1966 ad oggi hanno anche superato quota 60 mila): ma Firenze e Pisa sonq sui 15 mila e la terza università tQscana, Siena, ne ha solo tremila; tutte le altre sedi - quelle marchigiane e Perugia -, sono sotto i diecimila. : 2 PASQUALE SARACENO, Obiettivi della politica di sviluppo del Mezzogiorno alla vigilia del secondo piano quinquennale, relazione introduttiva alla Tavola Rotonda organizzata dalla Fiera del Levante di Bari l'l e 2 marzo 1969. In particolare, si vedano i paragrafi 7 e 8. · 9 - BibliotecaGino Bianco

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