Ernesto Mazzetti cessità di pervenire finalmente ad una ripartizione territoriale dei centri d'istruzione superiore più consona non solo alla distribuzione geografica della popolazione universitaria effettiva e potenziale, ma anche alle esigenze di progresso economico e civile al cui soddisfacimento l'università - come attrezzatura del settore « quaternario » - può contribuire 1 • Va detto, a parziale attenuazione del rilievo circa le lacune del testo di riforma in materia di distribuzione territoriale e dimensionamento delle sedi universitarie, che questi aspetti coinvolgono tale massa di problemi che volerili affrontare iin un disegno di legge già di notevole impegno e già tanto travagliato, avrebbe comportato ulteriori ritardi nell'avvio della riforma universitaria: ritaridi non tollerabili dalla ormai drammatica situazione di deterioramento in cui è finita l'università italiana e dalle implicazioni politiche di questo deterioramento. Tuttavia, il fatto che non si sia pensato di dilatare il testo di riforma fino ad investire anche i problemi cui ci riferiamo, non deve certo implicare che questi ultimi problemi restino accantona ti. Al contrario, la discussione su un •disegno di legge per tanti versi innovatorie e risanatore di una realtà universitaria putrescente, è un'occasione quanto mai utile per trattare anche dei criteri da seguire nella istituzione di nuove sedi universitarie in . vista del miglior dimensionamento degli atenei e de.Ha loro più equilibrata distribuzione geografica, e per trattarne in modo che acquistino una risonanza adeguata, non più limitata a cerchie ristrette. Il testo della nuova legge universitaria si apre con queste parole: « Le università hanno il compito di e,laborare e trasmettere criticamente la cultura superiore, promuovere il progresso della scienza attraverso la ricerca e fornire l'istruzione necessaria per l'esercizio degli uffici e delle professioni ». È una sintesi abbastanza completa ed efficace degli scopi del sistema universitario; per conseguire tali scopi occorre predisporre mezzi umani e materiali da impiegare secondo criteri razionali e produttivi. I temi sui quali richiamiamo l'attenzione investono appunto sia la predisposizione dei mezzi chE?i criteri del loro impiego. 2. Alla tavola rotonda sul Mezzogiorno tenuta a Bari il primo marzo scorso, il prof. Pasquale Saraceno, nella sua densa relazione 1 Si vedano i precedenti articoli che abbiamo dedicato a questi problemi: Università e squilibri regionali in « Nord e Sud», n. 50 (111) febbraio 1964, e Il decentramento dell'università in « Nord e Sud» n. 78 (139) giugno 1966. 8 BibliotecaGino Bianco ·
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