Giuseppe Di ll agno un'im·portante componente industriale nel tessuto di tradizio,nali centri amministrativi e commerciali; ricorderò che il ritrova1nento di nuove risorse di idrocarburi in Sicilia - a Ragusa ed a Gela e poi a Gagliano - ap·rì ben precise speranze sulla possibilità: di affrancare, almeno in parte, l'in.tero Mezzogiorno dalla secolare inferiorità nel campo delle materie prime; ricorderò anche le realizzazioni nel campo della petrolchimica, che ci fornirono importanti ammaestramenti sulla possibilità di inserire il Mezzogiorno nello sviluppo di un settore così dinamico dell'economia mondiale e di localizzare nel Mezzogiorno stesso imprese di grandi dimensioni che prima sembravano• incompatibili co•n la realtà ambientale. E mentre premono i sempre più imponenti pro,blemi di inno,vazione tecnologica, non si può trascurare che particolari produzioni siciliane, anche industriali, ad esempio nel campo delle costruzio·ni navali, tengo,no validamente il campo nell'ambito internazionale~ Dopo questo primo decollo, i passi dell'econo,mia siciliana non sono stati facili, malgra 1do ch•e nel frattempo fossero notevolmente migliorate le dotazioni di jnfrastrutture. L'ulteriore sviluppo- e la diversificazione dell'apparato industriale siciliano hanno incontrato degli indubbi fattori di ostacolo connessi sia all'esaurirsi di determinati elementi favorevoli, sia ad importanti pause nell'impegno, p-ubblico, sia infine ai m,utamenti avvenuti n·ell'intera eco,nomia del paese. Non è un desiderio di rinfocolare vecchie polen1iche che mi spinge a porre un particolare accento sugli effetti negativi della po1 litica di contenimento d,ella doma•nda e della sp,esa pubblica che è stata perseguita, per un tempo no,n trascurabile, a livello dell'intero paese; ma , sono fermamente convinto che non pochi degli elem•enti di ritardo e di remo·ra interni al ,sistema economico del Mezzogiorno, ed in particolare della Sicilia, avrebbero potuto essere meglio affrontati se non fo,sse venuta meno, rep·entinamente, quella spinta dinamica costituita appunto dalla domanda, che rende arditi gli operato·ri economici, ne esalta le aspettative e consente loro, di esaminare in un quadro di più la•rgo respiro il problema· ·de'1l'equilibrio dei costi e dei ricavi. Il passaggio da scelte di investimento volte ad estendere l'app·arato produttivo, esistente a scelte intese a rafforzare tale apparato, a razionalizzarlo, ad ottenere una diversa combinazione dei fattori, ha inciso, com'è noto, soprattutto sull'economia del Mezzogiorno e si è ripercosso in modo più evidente sulle regioni geografica1nente meno inserite nel sistema economico nazionale, come la Sicilia, cioè sulle regioni più periferiche, che quasi naturalmente contano di meno quando, si intende fare quadrato su una zona ristretta, in cui minimizzare· i coisti azie·ndali. 98 .... Bibliotecaginobianco
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