Nord e Sud - anno XVI - n. 113 - maggio 1969

Massimo Galluppi sogna accettare il rischio di una strategia fondata solo secondariamente sulla co,pertura dei mezzi militari e sulla potenza di fuo1 co, della Settima Flotta, e basata principalmente sull'anali,si realistica della situazio,ne politica e sulla utilizzaz-io,11e spregiudicata d~i dati· che possono emergere da questa analisi. Ciò vuo1 l dire che in determinate circostanze, e non solo nel Vietnam, ma, in futuro, in altre zone ancora, bisognerà accettare che dei nazionalisti comunisti prendano il potere e che un regime comunista si stabilisca là do,ve gli americani speravano di far prosperare un modo 1 di vita americano. Non esiste una terza via. O ·meglio esiste, ma è la via che porta diritto alla guerra ato1nica. Confusi, incerti, incapaci di accettare il « fallimento·» del lo1 ro, paese, alcuni americani possono anche pensare che questa sia la strada più facile. Un soi1daggio di opinione pubblicato1 nel giugno del 1967 dall'« American Politicail Science Review » dava questo agghiacciante risultato: gli americani djsposti a rischiare una guerra atomica co,n la Cina, o anche con l'Unione Sovietica, so,no molto più numerosi di quelli disposti ad accettare la « sconfitta » nel Vietnam. ' Liquidare tale confusione, è senz'altro il compito più importante di una classe dirigente forte e saggia, fare accettare, co,n l'indicazio•ne di scelte politiche chiare e coerenti, la revisione di una politica sostanzialmente debole, malgrado l'uso spregiudicato di una potenza straordinaria. MASSIMO GALLUPPI 96 Bibliotec~ginob·anco

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