Gli anni di Nixon chi11a bellica perfetta, appoggiata da una tecnologia straordinariamente avanzata e sostenuta da una grande volontà di potenza, non può « vincere » là do,ve le con.dizioni politicl1e so·no sfavorevoli al suo intervento. E gli americani hanno 1 dovuto rendersi conto che no1 n possono esercitare un controllo assoluto sulle vicende che si svilt1ppano 1 all'i11terno o ai margini della loro sfera di intluenza e intervenire in tutti i casi in cui, da un punto 1 di vista strettamente militare, sarebbe tecnicamente possibile farlo. Essi devono stabilire una scala di valori, operare delle scelte e stabilire i limiti del loro impegno. Invece di essere il segno di una sconfinata potenza, la teoria dell'impegno globale può divenire il sinto•mo di una reale impotenza. Invischiati nel Vietn,an1, gli Stati Uniti hanno perso, l'iniziativa in Euro 1 pa. Assorbite le lo1ro forze dalla lotta contro il Viietnam del Nord (una potenza di quarto o quinto ordine, come gli americani amano ripetere amaramente) sono, stati costretti a subire in Corea un « affronto 1 » incredibile per il loro prestigjo di nazione più potente del mondo. Ma non vi era altro da fare, perché gli americani non potevano correre il rischio, che si aprisse un altro fronte sul continente asiatico. La seconda tesi, quella dell'abbandono, è, sotto molti aspetti, ancora più astratta di quella dell'impegno globale. Espressione della vo~ cazione isolazio11istica così profondamente radicata nella tradizione storica americana, questa concezione è stata superata dalla partecipazione degli Stati Uniti alla seconda guerra mondiale e alle vicende st1ccessive al conflitto. Oggi è in via di estinzione. Sebbene non sia del tutto scomparsa nella coscienza popolare - nelle convinzioni dell'opinio,ne pubblica e di alcuni dei suoi leaders - non riflette più le tendenze di fondo del sistema econo·rnico e politico americano, la complessa rete di interessi e di relazio,ni internazionali organizzata ,dalle grandi corporazioni che sono la struttura portante del capitalismo USA, il delicato equilibrio- po,litico e militare su cui si fonda la posizione americana nel mondo. Piuttosto impro,babile se applicata all'Europa, l'idea dell'abbando,no lo è ancora di più se è riferita alla presenza degli Stati Uniti in Asia. Per molto tempo dopo l'Indipendenza il tema dell'Europa autoritaria, violenta e corrotta fu una delle convinzioni più radicate nella società sana, libera e democratica nata nel Nuovo Mo·ndo. Gli amer,icani pensavano seriamente che il co11tatto con l'Europ·a potesse essere pericoloso per il loro giovane grande paese; in fondo soltanto co1 n la seconda guerra mondiale decisero di immischiarsi definitivamente nelle v,icende europee. Viceversa, fin dall'inizio del secolo, e in ogni caso nel corso degli anni. '20, gli americani si resero conto che sulla frontiera del Pa91 Bibliotecaginobianco
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