Nord e Sud - anno XVI - n. 113 - maggio 1969

... Carlo Perone Pacifico Mentre certe p1 rop·osizioni hanno piena legittimità se fo.rmulate in sede di studio, (sop,rattutto se si tratta di uno studio pTevisio·nale), non è affatto detto che queste proposizioni siano direttamente trasferibili sul piano op1erativo. A nostro avviso, pertainto, il Comitato Regionale Can1.pano do,vrebbe, prin1a di varare la sua proposta di risoluzione, approfondire meglio l'esame dei criteri postulati dal citato studio; anche p·erché, ai fini di un'azione di intervento, occorrerebbero criteri molto• più dettagliati. Qui, peraltro, sorge una difficoltà: il Comitato pro,babi'lmente non è in grado di formulare criteri più dettagliati in quanto non dispo 1 ne di un certo numero di elementi (che lo studio citato non intendeva e non poteva fornire), indispensabili per l'emanazione di direttive d'intervento .. Ne indicheremo i ·principali. Nell'accettare le co,nclusio 1 ni dello studio, il Comitato ha preso· atto delle tendenze esistenti per i divers:i aggregati produttivi n·elle singole aree; no1 n si è posto il quesito 1se la politica di pro,grammazio 1 ne doveva accettare queste tendenze come date o no·n piutto,sto indurne una modificazione. In partico 1 lare, da un punto di vista sociale potrebbe essere giudicato desiderabile intervenire p·er modificare le tendenze di alcune zone o di alcuni dei settori della regio·ne. Questa scelta potrebbe derivare da mo1 tivazioni interne allo •stesso settore agricolo, o per esigenze di carattere territoriale, o p•er esigenze di conservazione delle risorse. Ino1 ltre, lo sviluppo delle tendenze s.po1 ntanee del settore agricolo potrebbe co1 mportare una modificazione degli equilibri intersettoriali tale da porre in crisi, in certe aree, anche le attività eco,nomiche non agricole. Per valutare la convenienza di accettare o di modificare le tendenze esistenti, oocorrerebbe sap•ere con quale tipo e quale ammontare di investimenti, tecnici e di ristrutturazio,ne delle imprese, si potreb be conciliare lo svilupp·o ·della produzione indicato dalle tendenze con l'obbiettivo di distribuzione del reddito, e quindi di occupazione agricola, implicito nell'ipotesi di reddito accettabile. Si tratta di un punto importante, tjal momento che è previsto l'esodo di circa un terzo degli attuali occupati; è vero che, in buona parte, essi risultano oggi non pienamente occupati, ma lo studio stesso dimostra che in certi periodi d·ell'anno questi lavoratori vengono 1 pienamente utilizzati, non riuscendo a soddisfare il fabbisogno regio·nale. È ragio1nevole presumere che la sostituzione di questa ingente fo1 rza di lavoro richieda investimenti notevolmente più alti di quelli che nel decennio scorso sori.o stati necessari p·er so,stituire t1n egual numero di lavorato 1 ri, i quali però erano utilizzati ad un livello di produttività marginale notevolmente più bassa di quella attuale~ 84 Bibiiotecaginobianco

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