Antonio Duva Pasquale Clemente, c'è un basista, l'avv. Giuseppe Gargani, che inizia la sua, diventan,do Commissario, pro 1 vinciale dell'Ente Gioventù Italiana (l'ex. GIL). Sia l'una che l'altra co-rrente, spinte dall'e~igenza di rafforzarsi, sono costrette a transiger-e sulla qualità di molte adesioni, e lo stesso dibattito politico, si isterilisce: il Congresso Provinciale del febbraio 1966 si limita ad accertare la consistenza dei due scl1ieramenti (Sullo: 62% dei voti e 18 seggi in Direzione; Base, 38% e 12 seggi). Il prof. Romeo Villano è confermato Segretario Provinciale. Ma la situazione è stabile solo in apparenza; in realtà, le contraddizio·ni della posizio111e di Sullo agevolano i suoi avversari. S,ullo evita di integrarsi completamente con i dorotei e cerca di porre in risalto la propria autonomia, specie in Campania, nel tentativo di non lasciare troppo spazio a sinistra. « Saremo contro le maggio,ranze di Napoli, ed a favore di eventuali minoranze - afferma al Convegno CISL sulla programmazione regionale del marzo 196 7 - sen1preché le maggioranze, più che seguire una linea coerente, si lascino cullare dalla illusione della gestione del poitere metropolitano ». Questa condotta disorienta i suoi seguaci e, tra l'altro, gli im·pedisce di co,nseguire il ritorno al governo nella IV legislatura. De Mita, invece, militando in una corrente ben definit~, può svolgere un discorso più chiaro e p•uò contestare anche in termini di potere l'egemonia dell'ex M·inistro dei Lavori Pubblici. Così al pre-congresso di Atripalda del 12 novembre 1967, convocato in vista della X Assise Nazio•nale della D.C. di Milano, si verifica un episodio preoccupante per Sullo,: la sua richiesta di un mandato in bianco a f1 avore della p·osizione del Segretario del Partito on. Run1or (e non, cioè, del grup,po' doroteo in quanto tale) so1lleva perplessità fra i delegati; alcu.ni fra questi, giunti al Congresso per rap,presentare voti sulliani (circa 2.000), si esprimono, invece per la Base, che co11quista, insperatamente, il 45% dei suffragi. Dopo, Milano, forte dell'accresciuto peso della sua corrente, De Mita preme perché ad Avellino, si tenga il Congresso Provinciale prima delle elezioni politiche, ma senza successo: saranno quindi le elezio,ni a fornire l'occasio·ne per un confronto decisivo. Ed è pro,prio nell'impostazione della camp 1 agna elettorale che Sullo con1mette quello che oggi appare oome un grave errore di valutazione. L'obiettivo che egli intende perseguire, ancora una volta, è il ritorno al governo, che viene richiesto - con crescente insistenza - da molti suoi seguaci. Se ne fa interprete autorevole l'Assessore Provinciale Pasquale Grasso che scrive sul « Tempo » ( di cui cura la cronaca avellinese): « il futuro dell'Irpinia è legato al ritorno di Sullo al go72 Bibiiotec~ginobianco
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