I Sullo, Avellino e la DC anche formalmente il suo distacco e si iscrive alla Federazio.ne di Salerno. La lotta per il controllo della provincia, in realtà, procede serrata da parte delle due correnti che si contendono uomini (tipico il caso del basista, poi sulliano, avv. Andrea De Vinco) ed Enti. Questa dura lotta di potere, a cu,i nessuna delle due parti si sottrae, chiude la D.C. in se stessa e provoca due co11seguenze: si diradano i rapporti con gli altri partiti, che d'altra parte hanno un peso piuttosto ridotto nella provincia; le amministrazio·ni locali sono utilizzate come terreno di scontro fra le due tendenze, scontri che spesso si ri,so,lvono in aperti atti di indisciplina (basti ricordare la recentissima vicenda dell'elezione dei rappresentanti dell' Am1ninistrazione Provi11ciale dell'Ente Ospedaliero e del co··mportamento tenuto i11quella sede dall'avv. Nicola Mancino,). A livello nazionale, dove Sullo costantemente si preoccupa di rafforzare le sue prospettive di ritorno al governo, ma anche di conservare un certo margine di autonomia rispetto alla maggioranza dorotea, la polemica assume toni più politicizzati, ma non meno palesi. Durante l'Assemblea Naz,ionale di Sorrento della D.C. (novembre 1965), Sullo osserva che le pro,poste di De Mita sulla stabilità dell'Esecutivo e sul controllo parla1nentare possono es.sere accettabili a patto che si estendano anche alla struttura del partito, che deve divenire un partito ap·erto: « Non si può chiedere il rafforzamento dell'Esecutivo nello Stato e negarlo nel partito ». E, al giu,diz,io di De Mita sulla fine ·di una funzione autono 1ma dei parlamentari rispetto ai partiti, Sullo replica affermando che i parlamentari sono i portatori, nel partito, delle istanze della società. « La loro valorizzazione - conclude - sarà valorizzazione della pubblica opinione ». È probabile che le riflessio11i di De Mita, come di Sullo, siano in qualche mis11ra influenzate dalle loro· esperienze di Avellino•. Q11i il tono della vita politica risente sempre più negativamente della lacerazione della D.C. « Da anni - osserva « Cronache Irpine » - la classe dirigente non viene più selezionata secondo il principio dell'impegno, delle capacità, della ge11erosità: è stata la caratura della fedeltà, invece, la conditio si11e qua non che ha svilito il crescente desiderio di partecipazione che per alcuni anni la D.C. aveva incentivato in provincia ». Si tratta di un giudizio fon,dato che investe, tuttavia, entrambe le correnti, le quali gestiscono - in egual misura e con n1etodi analoghi - rilev·anti posizioni di potere. Se il Presidente della Camera di Commercio è - oggi - sulliano, quello del Consorzio per il Nucleo Industriale è bas}sta, e così quello, ,dell'Ospedale civile e del Consorzio Provinciale per Istruzione Tecnica. E per un sulliano che conclude la sua carriera. politica come Presidente del Consorzio Alto Calore, il sen. 71 Bibliotecaginobianco
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