INCHIESTE Sullo, Avellino e la DC di Antonio Duva La lista con cui la D.C. si è presentata alle ultime elezioni politiche nel XXIII Collegio (Benevento-Avellino-Salerno) ha una particolarità: è. composta di 20 anziché di 21 candidati. Secondo una interpretazione diffusasi durante la campagna elettorale, l'estrema tensione, specie in provincia di Avellino, fra le correnti democristiane aveva spinto ciascuna di esse a limitare il proprio numero di canditati, in modo da evitare ognj dispersione nell'intento di battere - nel gioco delle preferenze - i concorrenti. I contrasti fra gruppi interni ai partiti, e particolarmente alla D.C., non sono certo un avvernimento insolito in questi tempi di « correntocrazia » e peggio di « correntomachia ». Insoliti, nel caso in questione, sono il grado di asprezza raggiunto, il rilievo pubblico assunto da vioende che normalmente lo spirito cli partiito tende a circondare di discrezione, i riflessi e le interferenze fra ambito provinciale e ambito nazionale di una lotta che ha avuto il suo momento più clamoroso, qualche settimana fa, con le dimis,sioni dell'on. Sullo da Ministro della P.I. alla vigilia del Congresso democristiano di Avellino. Per una migliore comprensione degli aspetti politici di questo episodio può essere utile ricordare brevemente quanto è avvenuto nella D.C. irpina durante questi ultimi, inquieti anni. La rottura tra l'on. Sullo e la corrente di « Base » risale al 23 dicembre 1963. Quel giorno in una riunione del Comitato Provincia,le della D.C. avellinese si manifestò un contrasto di fondo sulla valutazione delle prospettive della sinistra democristiana dopo l'entrata dei socialisti nel Governo, avvenuta qualche settimana avanti (il primo governo Moro aveva giurato il 5 dicembre). L'on. Sullo - non riconfermato Ministro dopo lo « scandalo urbanistico» che ne aveva fatto il bersaglio preferito della destra durante la campagna elettorale del '63 - ritenne di dover rompere l'alleanza stretta con la Base -sette anni prima, alla vigi'1ia del Congresso Nazionale Democristiano di Trento. Le ragioni di questa decisione appaiono legate tanto alla situazione nazionale quanto alla situazione locale. Da un lato, ad avviso di 68 BibliotecaGino Bianco
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