Nord e Sud - anno XVI - n. 113 - maggio 1969

.. Giornale a più voci Queste dislocazioni territoriali sareb 1 bero una prima misura, immediata anche se non completamente risolutiva, ai fini dell'auspicato nuovo « inquadramento terziario » del ·paese. Proprio la ricerca, cioè, potrebbe fornire · l'occasione per quell'audace rovesciarr1ento dell'« armatura urbana» del paese, che farebbe del Sud l'area ·di localizzazione elettiva del1e grandi (e quindi future) strutture di ricerca. PIERO TRUPIA Politica o filosofia della storia ? I temi della politica attuale esaminati al vertice potrebbero essere ridotti nel solco di una « filosofia della storia » ancora da scrivere, con personaggi e partiti che nel linguaggio e nelle azioni seguono itinerari già segnati sulla testa di questo « accidente » che è l'uomo-massa del nostro tempo. I protagonisti di questa contemporanea filosofia della sitoria vanno scelti fra i predicatori di una generica libertà e di obiettivi qualitativi senza contenuti, poco importa se « riformisti » o « rivoluzionari », attenti coltivatori di formule politiche che siano comodi alibi per l'amministrazione ordinaria di ciò che esiste e per rinunciare a compiere quelle ricognizioni pratiche che sole conse11tono di conciliare l'i1stanza etico-politica e la possibilità di sperin1entare forme nuove di co11vivenza. Infatti, le strade dell'azione politica passano attraverso tale possibi1ità: inno\Tiatori non sono i predicatori, ma gli sperimentatori di rapporti nt1ovi, che sappiano cogliere il positivo nel « senso co1nu...sri,e» dell'uon10 per dirigerlo verso obietnivi più alti. Diversamente la politica vive senza teo1 ria deUa previsione, perché prevedere è appun,to mod1are il « ser1so comune» verso l'etico-politico, è lavorare sui contenuti della vita di ogni giorno per esaltare gli elementi progressivi e autentici, combattendo il banale e l'ovvio. Dall'incapacità di « prevedere» sono quindi nate le nuove figure: i tecnocrati, i burocrati-rivoh.12iionari e i burocrati-riformisti, uomini tris,ti che danno vita a lotte i cui esiti sono già scontati perché si svolgono nell'ambito di una logica da cui è assente la fantasia e che è co·me l'im1 palcatura di un sistema teologico e sacerdotale. Fra i burocrati-riformisti spiccano i « razionalizzatori », vemioiati a nuovo dalla politologia amer,icana, venati di sociologismo senza aspiraz,ioni di città future ,più u1nane, attenti a una sistem,azione « logica» dell'esistente, fondata su nuovi corsi di sapore anglosassone-neocapitalistico e destinata, dati i suoi fondamenti, a lasoiare margini ampi alle rivolte e ad una cultura che si farà sempre più agguerrita agitando i temi dell' « alienazione». Infatti, pro- . tesi a schematizzare, ordinare e distinguere, essi finiranno col lavorare secondo schemi astratti, generando per antitesi forme culturali sempre più « contestative », a.Ile quali non potranno opporre se non una critica libresca che, travolgendo gli element,i di « senso comune » contenuti nelle richieste 61 Bibliotecaginobianco

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