Giornale a più voci intellettuale, di perenne verifica delle idee, in assenza dei quali il pensiero scientifico si inceppa e decade. Il peso di queste carenze è particolarmente evidente per le imprese di più recente creazione (con esclusione, si intende, di quelle che promanano dai grandi gruppi ·del Nord) che sorgono all'insegna della massima economia. In molti casi si constata come la ristrettezza dei mezzi di investimento (e talvolta anche l'im,preparazione teonica degli imprenditori) non consenta di scegliere quanto di meglio offre il mercato nazionale e mondiale in fatto di attrezzature; ,mentre la scarsità •di quadri tecnici e i residui di clientelismo e nepotismo fanno sentire il loro peso sulla costituzione degli staff direzionali, sovente concepiti più come organi fiduciari del « padrone » che come cervello pensante dell'azienda. In ·realtà occorre constatare che se il prob,lema della ricerca in Italia può 01 rmai considerarsi sufficientemente appirofondito sul piano teorico, non sembra invece ohe tale approfondimento si sia verificato co,n riferimento alla situazione meridionale. Per giungere a questo, bisogna anzitutto domandarsi se l'obiettivo da perseguire nel Su,d sia quello dello sviluppo della ricerca e ,dell'innovazione o se non si possa in modo più diretto lievitarne ,la produttività industriale. È noto infatti che un alto tasso di produttività - fine ultimo della ricerca di interesse industriale - può essere conseguito, nelle prime fasi di sviluppo •economico, mobilitando i tradizionali fattori produttivi e, nelle fasi intermedie, ricorrendo al mercato ,delle conoscenze tecnologiche brevettate e dei Know-how. Solo nell'ultima fase dello svilup,po indu·striale - ed ai livelli di produttività comparativamente pit1 elevati - la ricerca r~sulta essere l'unica possibile fonte di incremento dei rendimenti. Cioè la ricerca sembra più un alimento di pregio per un organismo sano, cui si chiedono alte prestazioni, cl1e un generico ricostituente per un organismo gracile, che conduce un'attività del tutto normale. Naturalmente la separazione non è mai netta, considerato anche che il Mezzogiorno è parte di un'area economica il cui panorama industriale presenta punte setto·riali avanzatissime, per le quali la ricerca, in tutta la sua gamma, è indispen·sabile; e considerato altresì che non si può prescindere, anche in questo specifico campo, dall'effetto di diffusio,ne, più o meno spontaneo, del sistema industriale del Nord. Ma in generale occorre valutare, sul piano della politica di promozione industriale, ·se, di quanta e di quale ricerca scientifica il Meridione abbia bisogno oggi e se non sia p•ossibhle una più vivace mobilitazione delle sue risorse attraverso la scorciatoia della acquisizio,ne del già fatto. Con riserva dei necessari approfondimenti, si potreb 1 be affermare, in via ipotetica, ,che, delle varie fasi in cui si distingue l'attività di ricerca e di innovazione, quelle più necessarie al Sud siano la ricerca di sviluppo e la ricerca fondamentale, cui venga però conferita u1;1.a finalizzazione particolare. Infatti, è opinione diffusa che quest'ulti,mo tipo di ricerca sia utile in una fase intermedia di i,n,dustrializzazione, come vivaio di specialisti in grado di valutare, interpretare e sviluppare le conoscenze tecnologiche_ già disponibili sul mercato ,della propri 1 età industriale (e che si 57 Bibiiotecaginobianco
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