Nord e Sud - anno XVI - n. 113 - maggio 1969

\ ' NOTE DELLA REDAZIONE ., Ora o mai più Si è tenuto a lvlilano un convegno di rotariani lonzbarcli, pien1ontesi, li~ guri. Tema del convegno: i problen1i concer11enti « la realtà attuale, le prospettive ed i limiti» del cosiddetto « triangolo industriale ». Conclusioni del convegno: anche le regioni del « triangolo» necessitano di investùnenti in capitale fisso sociale; anzi, sono questi investilnenli nel « triangolo » che possono assicurare un accelerato aumento del reddito nazionale, grazie al quale e soltanto ,grazie al quale sarebbe poi possibile di garantire anche un certo sviluppo del Mezzogiorno. · Lo sviluppo del Mezzogiorno è visto inso1n1na con1e prolunganiento dello sviluppo del Nord, con1e ipotesi subordinata all'esigenza di assicurare prima di tutto un ulteriore sviluppo del Nord; una « competitività», come suol dirsi, della Padania nei confronti delle grandi aree industriali dell'Europa comunitaria; un allargan1ento comunque della possibilità di sviluppo delle regioni più forti in n1odo che. poi queste ultinie possano anche tirare le regioni più deboli. Cosicché la 111ozione conclush a del convegno rotariano, cui la stampa del Nord ha dato notevole rilievo, ha chiesto in particolare l'in1pegno pubblico per tutti i grandi trafori alpini (Fréjus, Se,npione, Spluga, Stelvio, Ciriegia) con la relative superstrade di accesso; per nuo1 e autostrade (VoltriSen1pione, Torino-Fossano, Albenga-Ceva, Brescia-Varese, Lago di Como-Valtellina, A1. ilano-Cren1ona-F errara); per i raddoppi autostradali considerati più urgenti (Genova-Savona e Genova-Serravalle); per tutte le idrovie padane che sono state progettate; per nuove zone industriali, attrezzate (nel Novarese, nell'Alessandrino, nelle aree di Piacenza, Cre1nona, Brescia, Verona). Ora, se tutto questo è necessario ed è utile, e con1e tale lo si volesse fare, e fare subito, che cosa di necessario e di utile, rnagari di più necessario e di più utile, ai fini dello sviluppo globale del paese, ai fini dell'integrazione di tutta l'Italia, e non di una parte soltanto, nell'Europa, deve essere sacrificato, rinviato, accantonato? Qual' è il punto di equilibrio che dev'essere trovato fra le richieste di provvedere nel Nord a predisporre nuove infrastrutture, di pote11zian1ento ed accompagna1nento dello sviluppo, trafori, autostrade, idrovie, zone industriali, e le altre richieste, magari più -flebili e ahinié! più imprecise, di provvedere nel Sud a predisporre infrastrutture di trascinamento dello sviluppo, primarie e secondarie? E se si finisce col dare più· o 1neno sistematican1ente una precedenza di fatto alle più precise e più bancabili richieste relative alle infrastrutture di accompagnan1ento dello sviluppo del Nord, fino a che punto si allargano e si rafforzano le convenienze a lo43 Bibliotecaginobianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==