Nord e Sud - anno XVI - n. 113 - maggio 1969

.. La battaglia dell'acqua trica; tanto più si giustificherebbe nel caso di un bene importante come l'acqua. La difesa dalle acque. Come abbiamo detto, l'acqua, oltre che contribuire allo svilup·po economico e sociale di un paese, può anche arrecare danni, sia attraverso l'azione distruttiva che l'erosione esercita sulle pendici nude o solo debolmente difese, sia, soprattut~o, tramite le inondazioni di campi e città in seguito al verificarsi ,di eventi meteorici più o meno eccezionali e più o meno imprevedibili. A questo punto il -discorso si allarga e investe il più ampio contesto della salvaguardia della montagna e della difesa del suolo. In Italia vi è molto 1da fare in questo campo, sia perché il paese è fisicamente « mal.fatto• », sia percl1é al problema non è stato riconosciuto quel grado -di priorità che merita. E ciò mal.grado le disastro1se alluvioni che hanno sconvolto• a più riprese il Po1esine, la Calabria, la Sicilia, il Salernitano, la Toscana, il Veneto, il Piemonte e che annualm,ente ripropongo,no, in termini drammatici il proble·ma della ,difesa dalle acque. Né i circ·a 200 miliardi di lire che o•gni anno l'agricoltura italiana paga alle alluvioni, ai nubifragi, ai fenomeni atmosferici eccezionali in genere, né i danni apportati all'industria, ai trasporti, al turismo, al commercio, né le irreparabili offese al patrimonio artistico, e nep·pure la perdita di vite umane sembrano avere indotto Governo e Parlamento a predisporre co11 urg.enza la misure necessarie: si pensi che l'Italia man.ca ancora della legislazio·ne e dei mezzi atti a rjsolvere il problema. Gli interventi dello Stato, delle Regioni, delle Province e dei Comuni, rivolti a riparare i danni provocati ,dalle avversità climatiche, si sono susseguiti nel tempo secondo criteri spesso legati alla contin,genza ed agli episodi. L'azione pubblica si è rivelata incapace di affrontare il problema di una ,difesa organica a lungo termine -dei territori esposti alle calamità naturali, soprattutto per tre ordini -di motivi: una insufficiente considerazione dei legami tra la re·golamentazione ,dei deflussi -meteorici superficiali e la sistemazione dei corsi d'acqu·a e di recapito; la mancata destinazio 1ne di congrui finanziamenti per l'esecuzione dei necessari interventi; l'insufficienza dei mezzi e degli organi atti a prevenire i danni degli eventi calamitosi. È chiara, dunque, la necessità indero,gabile di provvedimenti legislativi volti ad un'organica disciplin·a· degli interventi ed anche, 39 Bibiiotecag inobianco

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