Nord e Sud - anno XVI - n. 113 - maggio 1969

Ugo Leone ricorso ai fiumi (nella misura del 30% risp,etto al 9% attuale) per riso,lvere i pro,blemi idrici del futuro. L'inco·ngruenza è evidente. In realtà, i rimedi co,ntro l'avvelenamento dei fiumi esistono e sono effica,ci: la s_oluzione migliore consiste nell'a·p1 plicare su vasta scaila le m:oderne tecniche di depurarzio,ne e •di ossidazione per i rifiuti di fo·gne. Purtro,ppo in qu.esto campo· la situazione italiana è ta1e -da sconfortare anche i più ottimisti: si pensi che,, su ottomiila Comuni, so1o 120 sono dotati di impianti di depurazione e di questi 120 solo 32 hanno messo in opera impianti co·mpleti ed efficienti. A qu·esto, stato .di co,se si aggiunga una legislazione arcaica ( 1934) e frammentaria, che fa genericamente divieto, di nuocere alla salute pubblica tramite scoli di acqu·e, rifiuti, gas o aJtre esa1 lazioni; e il quadro sarà completo. L'inerzia .dei legislatori in materia è veramente inconcepibile. Tutto quanto esiste o,ggi è uno schema di decreto le,gge elaborato dai Ministeri dei Lavori pubblici e· della Sanità, che, fra l'altro, vieta genericamente lo scarico di affluenti nocivi nelle acque pubblich-e senza che si sia provveduto ad un trattamento- -di depurazione. Tale schema « giace » ormai da oltre un anno in attesa d1 venire presentato al Consiglio dei Ministri: 1101 n altrettanto si può di:re, purtro 1 p1 po, per l'inquin·amento, che prosegue indisturbato senza dover chiedere ,p,ermessi o approvazioni ad alcuno. Reperimento di nuove fonti. Da una parte, occorre accertare se le fonti tra,dizio·nali possono fornire nuovi quantitativi -di acqua mediante un migliore sfruttamento dei sistemi fluviali e delle masse d'ac,qua sotterrane·e ancora inutilizzate; dall'·altra parte si deve procedere alla indivi 1 duazione ,di nuo,ve fo1 nti, ciò che si può ottenere grazie al controllo dell'evaporazione e delle precipitazioni e so-prattutto mediante la dissalazione delle acque marine e salmastre. Già altre volte ci siamo soffermati -sul1 l'argo,mento· e non è il caso di ripeterci, anche perché sulla questione si va scrivendo da anni e tutti sanno ormai quanto sia importante la po1 ssibilità di trarré acqua doice dal mare. Vale la pena, invece, di fermarsi a considerare come vanno le cose in Italia, ,do,ve, soprattutto per opera del CNR, le ricerche nel settore dell'approvvigionamento idrico da fonti non convenzio,nali riguardano princi,palmente la messa a punto di nuo•vi procedimenti di dissalazione e la verifica di processi già noti. A questo fine è stata realizzata una stazione sperimentale a Bari dove, su di un'area di circa 20.000 mq., si stanno svolge·ndo ric-erche sulla dissalazio,ne sia ·di acqua salmastra, 36 Bibiiotec9g inobi.anco --

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