Mario Pendinelli tadini e li condannano a vivere in una sorta di « società rurale » sempre più anacronistica e miserevole. Questi « co,riandoli » vanno, dunque, ricomposti, fino a formare aziende· capaci di co,m•petere sui mercati e di consentire una adeguata m,eccanizzazione di tutte le operazio 1 ni produttive. È una esigenza della quale lo stesso Alfred9 Reichlin sembrava convinto due anni orsono quando, sia pure di sfu,ggita, parlò - nel -corso ,della Conferenza Agraria ,del PCI, a Sesto Fiorentino - di riordino e di ricomposizione fondiaria. È augurabile, perciò, che i comunisti rivedano il loro ·atteggiamento nei confronti del « piano Mansholt ». È augurabile, ma è po1co probabile. Il « nuovo corso » inaugurato dal PCI col Congresso di Bologna non ha, evidentemente, eliminato ancora i veochi pregiudizi. Certo, non sarà simpatico per i co-munisti italiani trovarsi, nella lo·ro po1lemica contro Mansholt; in compagnia della grande industria tedesca e degli agricoltori gollisti. Sarà questa, la « ,prima linea » di oppo-sizione al « piano ». Batterla non sarà facile. MARIO PENDINELLI 30 Bibiiotecaginobianco
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