Nord e Sud - anno XVI - n. 113 - maggio 1969

Mario Pendinelli cesso di rinno·van1ento capace di investire tutto l'a1nbiente · agricolo e, soprattutto, l'uomo. Il disco1 rso· è serio e, comunque, costituisce l'unica proposta concreta per avviare a soluzio·ne la crisi de}l'agri.coltura euro,pea. Ma quali sono, oggi, le possibilità che ·ha il do,cumento prese11tato da Mansholt di divenire una realtà? Le opposizioni non mancano e sono sufficientemente potenti ed organizz,ate per costituire un ostacolo difficilmente s11perabile. In testa ci sono gli agricoltori francesi che si oppongono a qualsiasi riduzione di prezzo dei pro·dotti agricoli. (Giorva ricordare che i produtto,ri francesi sono quelli che traggono il maggiore beneficio dagli attuali regolam·enti co,munitari, a scapito, principalmente, degli italiani e dei tedeschi}. Seguo,no i grandi gruppi industriali tedeschi, preoccupati p,er l'alto costo delle misure sociali previste dal « piano »: p·ensioni, borse di studio, eccetera, di cui beneficerebbero, prevalentemente·, i coltivatori italiani. Inoltre gli industriali tedeschi sanno ·che 11na eventuale riduzione del prezzo di taluni prodotti agricoli finirebbe con l'essere pagata anche dalle loro industrie di trasformazione. Per ciò che riguarda l'Italia, sostanzialmente favo·revole al « piano » è l'atteggiamento assunto dalla CISL e dalla UIL. Viceversa rimane ambigua la posizione del gruppo bonomian.o della Coldiretti. Si vorrebbero le pensioni e le altre misure sociali, ma restando ostili ad ogni riduzione dei prezzi agricoli e, quel che più conta, a qualsiasi mutamento dell'ambiente rurale: ampliamento delle aziende; ristrutturazione dei mercati; industrializzazione dell'agricoltura. Abbiamo volutamente parlato di « gruppo bonomiano della Coldiretti ». Infatti, a conferma di quanto noi stessi scrivevamo qualche tempo fa su questa rivista (Il declino di Bonorrzi, « Nord e Sud », novembre 1968), anche nella valutazione da dare al « piano Mansholt » si sono fo,rmate, nella Con.federazione dei Coltivatori Diretti, due p·osizioni distinte. Se si v11ole, due vere e pro·prie correnti. Di queste una, formata prevalentemente da vecchi notabili, si raccoglie intorno al presvigio e alla potenza di Bonomi, mentre l'altra, più aperta ai problemi nuo·vi, fa capo al direttore generale D·all'Oglio. Comunque, almeno per ora, la frazione che detiene il potere resta- quella « bonomiana ». Sono, quindi, le decisioni di questo gruppo quelle che hanno i riflessi pratici più imm,ediati. Ma se l'opposizione degli agricoltori francesi e degli industriali tedeschi, 28 Bibiiotecaginobianco •

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