Nord e Sud - anno XVI - n. 113 - maggio 1969

.. L'area attrezzata E può essere opportuno riportare anche l'opinione di Alix Meynell, che per vari anni ha diretto, in qualità di sottosegretario del Board of Trade, il servizio pre·posto all'amministrazione delle aree di sviluppo. « ... Chi scrive abolirebbe gli sco,nti sui canoni d'affitto e fissere·bbe dei canoni in lin·ea di massima remunerativi, essendo convinta che l'offerta di stabilimenti in affitto di solito costituirebbe, di per se stessa, un adeguato incentivo, senza bisogno di praticare in aggiunta dei canoni particolarmente miti ». E inoltre « pretenderebbe certamente il potere di costruire degli stabilimenti in a11ticipo (co·nsiderati in contra•pposizione agli stabilimenti costruiti quando gli affittuari siano già in vista) nelle zone che presentano particolari difficoltà o particolari esigenze » 12 • 5. Nelle pagine precedenti abbiamo cercato di mettere in luce l'influenza che le econo·mie di agglomerazione 13 esercitano sulla produttività e sul,la lo,calizzazione delle piccole e medie imprese e le implicazioni che da ciò derivano per lo sviluppo delle regioni meridionali; ed abbiamo• suggerito uno strumento, l'area attrezzata, per la riduzione del divario esistente, sotto il profilo di tali economie esterne, tra il Nor,d e il Sud del nostro paese 14 • Questo strumento, come si è visto, è di norevole utilità sia per dar vjta a nuove forme di incentivazione e di assistenza alla piccola e media impresa, sia per far fronte ai problemi di congestione urbanistica che si vanno manifestando nelle zone più urbanizzate del Mezzogio•rno. · Aree attrezzate, opportunamente concepite, possono co11tribuire a rendere quanto più consisten 1te e duratura possibile l'industrializzazione, lo,cale e non, indotta dai grandi investimenti realizzati con l'apporto di ,capitali e di capacità imprenditoriali provenienti dall'esterno. L'area attrezzata può inoltre esercitare una notevole attrazione nei confronti delle imprese non locali, rappresentando un'adeguata contropartita delle e,conomie di agglomerazione per così dire naturali, esistenti nelle· aree già in.dustrializzate. Tale attrazione, per 12 Op. cit., p. 86. 13 Cfr. la nota 3. 14 Chi scrive è perfettamente consapevole d'aver tratto indicazioni operative da alcune tesi di cui non è in grado di fornire una verifica empirica soddisfacente: sQprattutto per quanto riguarda il caso italiano sul quale non esiste aJ momento, per quanto è a nostra conoscenza, una documentazione adeguata. Ci sembra tuttavia che un approfondimento di questi argomenti potrà essere tanto più rapido quanto più evidenti risulteranno i p1 roblem.i pratici che un miglior bagaglio di cop.oscenze potrebbe contribuire a risolvere, 21 Bibiiotecaginobianco

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