L'area attrezzata da nuovi imprenditori, come sembra essere avvenuto in prevalenza nelle regioni italiane in m·aggiore esip,ansione 8 , lo spazio di manovra di una politica di redi 1stribuzione geografica dello sviluppo non è molto. Specialmente, poi, quando i nuovi investimenti, come sta avvenendo in Italia da qualche anno, riguar.dano molto più l'ampliamento e l'ulteriore m-eccanizzazione degli impianti esistenti che non la creazio-ne di nuovi stabilimenti. In conclusione, un prog-ramma di sviluppo della media e piccola industria nel Mezzogiorno sarebbe so1 ggetto ai vincoli derivanti dalla scarsa consistenza complessiva della classe d'ampiezz.~ delle· medie imprese manifatturiere nel nostro paese e dalla scarsa mobilità geografica ,delle piccole aziende esistenti nelle regioni più sviluppate. Pertanto, mentre occorrerà escogitare misure che possano aumentare il grado d'attrazio·ne del Mezzogiorn•o sugli imprenditori di alt,re regioni, misure che, per le ragioni ora vi,ste, possono avere più su•ccesso nel .caso -di branche o filiali d'imprese già esistenti che nel caso dell'insediamento di nuovi impianti o del trasferimento di veochi impianti, saranno anche necessarie iniziative che favo1 riscano la formazione d'i,mprenditori Io,cali, col duplice vantaggio ,di allargare la b-ase industriale dell'intero paese e di mettere in moto un processo di sviluppo di origine locale. 3. Non ci nascondiamo che il pro,blema è molto complesso. Le m.edie e piocole im·prese possono essere vitali, co-me abbiamo visto, solo grazie a un intricato sistema d'interdipendenze: reciproche, con le grandi aziende, con le attività di servizio, co•n l'ambiente urbano nel suo complesso. Presa alla lettera, questa constatazione sembra con1durci in un vicolo cieco. Come potrebbe essere ·possibile realizzare un ·pareggiamento delle condizioni ambientali di una regio,ne arretrata rispetto a una regione avanzata, se non -con lo sviluppo econo,mico stesso (o con agevolazio•ni tali da creare inaccettabili situazioni di rendita)? Per uscirne, ritorna di tanto in tanto, in edizioni o·gni volta 8 Una ricerca sui fattori di localizzazione dell'industria lombarda giunge .alla conclusione che: 1) la maggioranza delle aziende sono individL1ali, o familiari, e sono controllate dal fondatore o dai discendenti del fondatore; 2) le scelte ubicazionali appaiono tradizionalmente legate, in forte misura, a fattori personali (località di residenza del fondatore). Cfr. BRUNO PAGANI, Fattori di localizzaz.ione e di dinamica nell'industria lo1nbarda, Milano, 1966. 13 Bibliotecaginobianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==