Nord e Sud - anno XVI - n. 113 - maggio 1969

.. L'esperienza siciliana destinazione ottimale delle disponibilità finanziarie pubbliche, c'è molto da discutere in merito all'opportunità di migliorare le strutture di collegamento delle grandi aree metropolitane del Nord o di rettificare questo o quel tracciato ferroviario rispetto alla più marcata esigenza di rinnovare quella rete di porti nazionali che, specie per i carichi di 1nedio valore, rappresentano il vero tessuto connettivo di un sistema economico nazionale come il nostro. Ed è chiaro che il prossimo p,rogramma economico nazionale deve dare una precisa e soddisfacente risposta a questo problema che interessa in 1naniera determinante il Mezzogiorno e le isole. Ma oggi, nell'ambito delle scelte che sono state gia fatte a livello nazionale, non mancano possibilità di manovra per 1nigliorare la rete dei traspo,rti interna ai singoli territori, possibilità di manovra che non sempre sono sfruttate, come dimostrano i notevoli ritardi nell'adeguamento delle strutture portuali, ferroviarie e stradali che restano troppe volte dimensionate e commisurate alle esigenze di un ambiente economico e comunitario molto diverso da quello attuale. E in questo campo basterebbero molte volte una maggiore capacità di iniziativa di questo o di quell'altro ente, un maggior collegamento degli sforzi, uno snellin1ento dei tempi tecnici e procedurali. Per quel che concerne le tariffe, noi assistiamo ad un naturale contrasto fra l'esigenza dell'azienda ferroviaria, di una remunerazione del servizio il più possibile proporzionata ai costi di esercizio, del servizio stesso, e l'esigenza dell'apparato produttivo, di rendere minimi i costi del trasporto, in modo da avvicinare idealmente i vari punti del sistema, al di là delle distanze geografiche. Per superare tale contrasto, le leggi per il Mezzogiorno hanno previsto un'ampia gamma di riduzioni tariffarie, riduzioni che a circa quattro anni dall'approvazione della nuova legge sono risultate di non agevole amministrazione. È questo un punto che va certamente rivisto per cercare di individuarne possibilità di soluzioni alternative, co1 me potrebbe, ad esempio, essere quella della concessione diretta di contributi finanziari alle imprese industriali ed agricole in proporzione alla prest1mibile incidenza dei trasporti sulle spese totali di produzione; si tratterebbe di una specie di contributo a fondo perduto, da liquidare con il minimo delle procedure e che, in attesa di una futura regolamentazione delle leggi di intervento straordinario, potrebbe essere assunta a carico di fondi regionali o di altri enti locali. · Nel caso della Sicilia - che è massimamente interessata a tale problema - si verrebbe a configurare un_ tipo di intervento regionale , specializzato, probabilmente più utile di altri interventi che possono 101 Bibiiotecaginobianco

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