Nord e Sud - anno XVI - n. 113 - maggio 1969

<.:;iuseppe Di Vagno Mangione e a cui hanno collaborato anche gli altri Assessorati competenti, consente di inserire le azioni da organizzare nel breve perio.do nelle grandi linee di ottimale espansione a medio termine dell'economia siciliana. Muo,vendoci di concerto ed interpretando· in modo elastico e no 1n formale le rispettive prero.gative, potremmo ridurre i tempi sia della programmazione che dell'esecuzione degli interventi, a,rviando nuovi sistemi di coo,perazio,ne che po1 trebb·ero essere la base delle modifiche da ap,portare in futuro agl1i ordinamenti in atto•. No,n più silenzi protratti per lunghi periodi, non più dannose so1 vrapposizioni di competenze, ma adattamento puntuale degli strumenti alla peculiarità delle esigenze che emergono nei diversi setto·ri e nelle diverse zo1 ne. Noi possiamo legittimamente chiedere che la politica economica del paese e ,le grandi direttrici di azione pubblica svolta a livello nazionale siano rese confo,rmi agli obiettivi •di sviluppo 1 del Mezzogio,mo, ma ciò non toglie che il nostro compito prim.ario, sia quello di accrescere l'efficienza dei nostri sp,ecifici interventi, cioè, in altre parole, di rimboccarci le maniche e di mettere ordine nelle nostre cose, in modo da rendere anche più incisivo l'aiuto che da altri giustamente attendiamo. I pitnti versio cui rivolgere la nostra attenzion,e Un pro•blema di base che dovremo affrontare è quello del superamento delle condizioni di perifericità dell'economia siciliana rispetto all'attuale mercato cui partecipa l'economia italiana. Si tratta di un problema che conferma il carattere duplice delle azioni che è necessario svolgere: da un lato è un problema che va affrontato fuori della Sicilia, investendo, tutte quelle condizioni naturali ed econo·miche che determinano o aggravano le condizioni di eccentricità dell'isola; dall'altro è un pro,blema interno all'isola, perché investe tutte quelle mo,difiche e tutti quegli interventi che nell'isola stessa devono essere effet• tuati per consentire che l'ap,parato produttivo• 1localizzato o da localizzare nei centri •di maggiore potenzialità economica si inserisca pienamente nelle correnti di traffico. Il primo, o,rdine di problemi va affrontato, chiaramente, soprattutto a livello nazionale; esso investe l'esigenza di una più larga specializzazione dei servizi di trasporto, l'adozione di tariffe differenziate, l'attivazione di nuove co,rrenti commerciali, l'ammodernamento dei servizi complementari. Da questo lato non vi è dubbio che progressi considerevoli devono essere compiuti e che, nel quadro delle scelte da effettuare circa la 100 Bibiiotecaginobianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==