Nord e Sud - anno XVI - n. 112 - aprile 1969

Il «punto>> sul Mezzogiorno Il ruolo delle istanze locali tzell'azione di intervento. - Le modifiche della politica degli incentivi e delle infrastrutture specifiche vanno inquadrate nell'ambito di nuovi rapporti tra iniziativa pubblica ed operatori im·p-renditoriali. Per il futu 1ro non si potra ammettere né che l'iniziativ,a pubblica si muova e stia po,i ad attendere la ris,posta della iniziativa privata, né che essa intervenga a posteriori come fatto di razionalizzazio,ne dei risultati e delle scelte effettuate dagli 01 peratori econo-- mici. La determinazione di precisi traguardi e l'identificazione degli operatori e degli strumenti che possono contribuire alla realizzazione di tali traguardi costituisco,no il pu11to nodale dell'opera da svolgere; la frontiera fra settore privato e settore pubblico si sposterà alternativamente, situazione per situazione, a seconda del diverso grado di capacità a realizzare i traguardi considerati necessari. In questo qua·dro la « Cassa per il Mezzogiorno » manterrà la ·propria validità come operatore dell'intervento straordinario, ma con una elasticità di manovra commisurata alle diverse situazioni. La « Cas,sa » dovrà essere il punto di collegamento di una serie di organismi che dovrianno corrispondere alla molteplicità di p1roblemi ed aspetti che la realtà meridionale presenta. Non vi è dubbio che oggi ed ancor più in futuro, appaiono opportune e necessarie una maggiore autonomia decisionale ed una maggiore partecipazione delle forze di base, a cominciare dalle istanze regionali. Esigenza, dunque, di decentramento sottoposto a controlli politici demo~ cratici, esigenza - infine - di avvicinamento delle istanze decisionali ai livelli in cui i bisogni vengono percepiti. E ciò significa anche che, mentre il Piano di coordinamento dovrà conten,ere la determinazione dei traguardi da raggiungere, esso lo farà tenendo conto d1 elle istanze regio11ali, e non solo n1ediante una semplice attuazione delle priorità segnalate dalle regioni, ma attraverso un preciso a·deguamento delle azioni di sviluppo alle priorità ed alle esigenze che sono alla base dei singoli schemi regionali. I programmi strategici. - L'azione di sviluppo del Mezzogiorno dovrà puntare in misura più ampia ed in modo più incisivo cl1e in passato sulla realizzazione di pro-grammi di particolare rilievo, capaci di determinare importanti riflessi sulla situazione econo·mica e sociale delle singole regio•ni meridionali. Un esempio di tali ·programmi può essere costituito dagli interventi già predisposti con la collaborazione delle imprese a partecipazione statale nell'area di Napoli e che vanno dalla creazione di speciali infrastrutture ur·bane (INFRASUD), alla organizzazione di iniziative produttive (ALFA SUD) cui si aggiungerà nel prossimo periodo la realizzazione di una apposita unità urbana modernamente strutturata. 93 B_biiiotecaginobianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==