Nord e Sud - anno XVI - n. 112 - aprile 1969

Il « punto » sul Mezzogiorno vranno essere affrot1tati in una duplice occasione: quella dell'elaborazione deJ Programma economico nazionale e quella del finanziamento dell'intervento straordinario, in entrambi i casi per una durata quinquennale. Questa duplice occasione ben riflette due ordini di problemi: quello dello spazio che nella programmazione nazionale verrà assegnato al problema meridionale e quello dei meccanismi dell'intervento straordinario. A questo punto, però, va ribadita, in via pregiudiziale ad ogni esame e ad ogni revisione critica dell'intervento straordinario, l'esigenza di una sufficiente omogeneità delle politiche nazionali - e di quelle economiche i11particolare - ai fini ed agli obiettivi della politica meridionalista. In mancanza di ciò nessun tentativo e nessuno sforzo degli organismi dell'interve11to stesso, nessun impegno delle po·p1olazioni e delle forze politiche meridionali potrà mai ottenere il successo. Questa condizione non viene ris,pettata con la se1nplice iscrizione del « riequilibrio territoriale » ( termine - d'altronde - riduttivo e largamente inadeguato, e insieme comprensivo di problemi di ben minori dimensioni, cl1e 110n il divario tra Nord e Sud) tra gli obiettivi del Programma, ma va realizzata imponendo un prec•iso ordine di priorità al quale finalizzare concretan1ente e diuturnamente le scelte di governo e l'attività della Amministrazione. Altrimenti le frasi anche solenni di un documento, per quanto fo,ndamentale, non varranno nemmeno a coprire la cattiva coscienza d'aver trascinato irrisolto un problema onnai secolare. Ciò significa che ciascuna delle considerazioni che seguiranno varierà di significato e di peso secondo che la politica economica e la politica di spesa nazionali accoglieranno o meno quelle che sono le finalità dello sviluppo del Mezzogiorno. In altri termini, o il Programma economico nazionale recepisce le priorità meridionalistiche e l'azione di Governo rifiuta di subordinarle. a qualsiasi altra esigenza di carattere strutturale o congiunturale che sia, oppure si rimarrà sempre al punto di dover meditare sulle ragioni della mancata riuscita dell'azione di intervento. In questo quadro, l'intervento straordinario deve assumere il ruolo di volano strategico, di massa d'urto, per conferire maggior speditezza e agilità e migliori capacità di manovra allo Stato e per conseguire, con la massima rapidità possibile, un risultato tanto ambizioso ma anche tanto urgente. Ma una cosiffatta funzione strategica esige che le strutture e le modalità dell'intervento siano calibrate esattamente ai problemi che esso deve affrontare. 2. Significato del disegno di legge per il rifinanziamento. - II disegno di legge per il rifinanziamento dell'intervento straordinario nel 83 ~ ibiiotecaginobianco

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