.. Argomenti sogna invece prevedere stanziamenti progressivamente crescenti nell'arco temporale progra,mmato. Quanto ai rimedi, l'o1 n. Mancini, dopo d'avere affermato di essere d'accordo co,n il Ministro del Tesoro quando sostiene la necessità e lrurgenza di una radicale riforma della contabilità dello Stato, ha ribadito invece il suo giudizio negativo circa l'utilità d:i affilare all'IRI la realizzazione di progran11ni poliennali di inve~ stimento: primo « perché restere.bbero in piedi tutte le strozzature e le vischiosità in cui è come irretita la vita amministrativa, eppoi perché gl'investimenti dell'IRI tenderebbero a diventare prassi stabile; infine perché perderebbe ogni incisività la proposta del ministro Colo1 mbo di costituire nuove agenzie di ti,po anglosassone, dotate di ampia, ma definita autonomia am,ministrativa ». D0110 aver sottoltineato come e,gli non intenda con questo dar corpo a-d una campagna co·ntro l'IRI, Mancini ha ribadito che « non si può risolvere il problema alla radice affidando all'IRI com.p1 iti che so1 no ,dello Stato e 1 degli E·nti Locali, e ciò peir due ragioni essenziali: perché si instaurerebbe un inammissibile processo di svuotamento degli istituti elettivi, e perché il ricorso indiscriminato ad organi esterni alla pubblica amministrazione costituirebbe una dispendiosa duplicazione e quindi un raddoppio dei costi generali e di gestione: a meno che qualcuno non voglia proporre lo sn1antellamento, anziché la riforma dell'amministrazione statale ». E Mancini ha concluso : « L'intervento dell'IRI può invece rilevarsi fruttuoso e utile se lo si concepisce come un intervento di esecuzione delle scelte, delle decisioni, dei programmi e dei progetti formulati dagli enti ·pubblici ». Fin qui Mancini, la cui posizione è quanto mai netta e chiara. Bisogna aggiungere ancora che molti istituti pubblici (come l'ISES, la GESCAL e altri) si sono schierati a suo favore, mentre p·are che da parte di Preti, Ministro del Biilancio, si sia piuttosto favorevoli, malgrado una smentita ufficiale, al progetto di affidare all'IRI l'esecuzione di molte opere pubbliche. Il problema ritorna quindi ancora e sempre al punto di partenza: tutti i ministri si trova·no d'accordo sul fatto che prima di tutto occorre razionalizzare la pubblica amministrazione, la quale ha innegabilmente le sue grosse colpe nella lentezza della spesa per investimenti. Purtroppo le strutture e le leggi che la governano sono ancora quelle che guidavano la politica di Quintino Sella, quando i rapporti economici con i privati erano limitati a una serie di controlli formali e le responsabilità dello Stato in ogni campo erano ridotte al minimo. Di questi difetti della nostra burocrazia non ci siamo accorti soltanto noi italiani, ma financo gli ambienti della CEE; un deputato olandese, l'on. Vredeling, che da tempo si preoccupa con molta acutezza 67 l;3 ibiiotecag inobianco
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