Nord e Sud - anno XVI - n. 112 - aprile 1969

Antonio Nitto nel 1954-55, 829 miliardi (30%); 11el 1955-56, 764 miliardi (26,3%); nel 1956-57, 778 miliardi (25,3%); nel 1957-58, 1.110 miliardi (29,9%); nel 1958-59, 811 miliardi (22,4%); nel 1959-60, 1.085 miliardi (23,6%); nel 1960-61, 1.275 miliardi (27,2~16); nel 1961-62, 1.440 miliar,di (26,8% ); nel 1962-63, 1.580 miliardi (25,9%); nel 1963-64, 1.896 miliardi (28%); nel mezzo esercizio luglio-dicembre 1964, 1.165 miliardi (32,2%); nel 1965, 1.939 miliardi (22,9%); niel 1966, 2.011 miliardi (21,1 %); nel 1967, 2.875 miliardi (27,9% ). Come si vede, c'è una continua progressione degli aumenti dei residui passivi: in media risulta che dal 20 al 30% delle spese i1npegnate si trasferisce, a fine esercizio, nel conto residui. È interessante però a questo punto riferire, sia pure per sommi capi, uno stu.dio - fatto sempre dalla Ragioneria dello Stato - su una prima analisi dei residui stessi, disaggregandoli nelle tre parti principali, e cioè di partite correnti, co1 nto capitale e rimborso, prestiti. Tale analisi è stata effettuata per gli ultimi tre esercizi finanziari 1965, 1966 e 1967. Si sono avute queste p·ercentuali: 1965: parte corrente 17,2%, conto capitale 45%, rimbo,rsi 3,2%; 1966: rispettivamente 17,7%, 37,6% e 2,2%; 1967: 19,9%, 43,2% e 75,7% (quest'ultima percentuale è dovuta al fatto che al 31 dicembre 1967 sca,deva una ingente quota di buoni poliennali del Tesoro, che venivano i1 n pagamento al successivo gennaio 1968). Sommando i residui d,eg,li anni precedenti con quelli maturati al 31 dicembre 1967, si ottiene una cifra complessiva di residui passivi di 5.168 miliardi. Per il 1968 non si hanno cifre preci 1se, perché l'importo esatto sarà noto ufficialmente soltanto quando verrà p1 resentato il bilancio consuntivo del passato esercizio fina~ziario, e cioè al prossimo luglio. Ma, seco·ndo indiscrezioni raocolte da Co,nigliaro 4, la cifra sarebbe eno,rme: ottomila miliardi, una massa di danaro che rappresenta più d•ella metà del bi,lancio com,plessivo dello1 Stato, pari, nel 1968, a 15.889 miliardi. Al Ministero Agricoltura e Foreste, secondo quanto ha affermato nella sua arn·pia relazion,e i] sen. Rossi Doria, i residui passivi ammontano per il passato esercizio a 925 miliardi. Dal documento, risulta che 165 miliardi di residui passivi sono attribt1ibili al primo Piano, verde, 225 al secondo Piano verde, 73 miliardi alla legge sui fiumi del 1952, 36 miliardi alla legge per le aree depres,se del Centro-nord, mentre il resto è da attribuire agli stanziamenti ordinari del bilancio. Al Ministero dei Lavori Pubblici, i residui passivi assommano a 1.554 miliardi circa, i quali, uniti a quelli 1 dell'ANAS, arriva.no a circa 1.600 miliardi. Subito do•po viene il l\llini·stero d1el Teso1 ro con 1.115 mi4 « Il Corriere della Sera» del 18 febbraio 1969. 58 Bibiiotecaginobianco

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