Nord e Sud - anno XVI - n. 112 - aprile 1969

Argomenti · · ···Secondo questo « schema », il processo di· pianificazione consente, da una parte, al potere centrale di conferire maggiore sistematicità ed ef. ficacia alla sen1pre crescente quantità di interventi statali nella politica economica e, dall'altra, ai vari centri autonomi di decisione di agire con maggiore· certezza e possibilità di attuazione dei propri obiettivi, realizzando collettivamente - e quindi più efficacemente - i propri compiti,- ma anche privandosi - attraverso « procedure rego1a·mentate » - della possibilità di compiere azioni in contrasto con l'autonomia (e connesse procedure) di altri cen·tri. - · In questo quadro, il governo centrale pianificherà le attività rie11tranti· nella propria sfera economica, distinguendo tra determinati organismi e imprese pubbliche, da concepire - per la loro natura e le loro funzioni - come veri e propri stru·menti della pianificazione nazionale (i quali saranno integralmente subordinati ai fini ed alla logica del piano nazio 1 nale), ed altri organis1ni e imprese pubbliche che - per le loro .diverse car:-atteristiche - possono non essere considerati, almeno jn forma,-diretta, stru·menti di intervento pubblico ai fini del piano nazionale. Mentre i primi organisrr1i saranno integralmente sub-ordinati ai fini ed alla logica del pia110-nazionale, per i secondi potranno valere le « procedure di autonomia » riconoscit1te alle altre imprese, fatte salve le .differenze .-.derivanti dal particolare rapporto che unisce le imprese pubbliche dello Stato. ~e deci~ioni di tali centri autonomi, tuttavia, potranno essere accettate 1 soltanto se ricado,no entro certi margini di variabilità tali da assicurare che gli effetti globali che ne derivano sull'andamento di alcune. grandezze non risult,ino né inferiori né superiori a certi margini prefissati. Ciò non si ottiene di rego 1 la con dei divieti, bensì con dei mecQanismi riequilibratori fatti entrare in azione nel quadro del piano - indirettam-ente ed auto~atica1nente - per modificare i risultati condizion·ando le convenienze, e quindi le scelte dei vari centri. In questo schema, 9unque, ìl pianificatore è indifferente di fronte alla variabilità di certi risultati globali enitro margini prefissati; se però il complesso delle scelte dei vari centri auto-nomi di decisione conduce al superamento çlegli « obiettivi-barriera », il pianificatore po·ne in opera delle procedure e degli interventi, il più possibile predeterminati, in grado di agire indirettamente sul sistema delle convenienze e delle scelte 4 • L'ado2ione di tale schema spinge naturaln1ente a -predeterminare sempre più. sia le « accettabili procedure » attraverso cui si esplica l'au4 In Francia è stata già sperimentata la fissazione di « indicatori di allarme» (clignotants) il cui superamento avverte che l'andamento di talune grandezze rischia di divenire incompatibile con la realizzazione degli obiettivi del piano. 45 Bibiiotecaginobianco

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