Nord e Sud - anno XVI - n. 112 - aprile 1969

Note _della Re~azione obiettivi. Specialmente ora eh~ il turismo caprese è in crisi e _che una accelerata e incontrollata urba11izzazione ha importato nell'isola i mali delle; città: si pensi che a Capri sono stati costruiti, negli ultimi diciotto anni, circa 18 1nila vani (con 1600 licenze) e sono state aggredite località caratteristiche per la loro folta vegetazione, Z1isolamento, l'interesse paesa·ggistico o archeologico (le colline di Tuoro, Castiglione, San Michele e Cesina). Squallidi presepi si sono arrampicati sulle pendici del Solaro, ha.nno invaso la linea di costa a ridosso di Mai·ina Grande e Marina Picco.la; la n1edievale Certosa ha ormai un nuovo confine, costituito da un compless~ alberghiero che sorge al lin1ite dei giardini di Augusto,. mentre per edificare un altro albergo sono state abbattute, in via Vittorio Emanuele, tre storiche palme. Il paesaggio di Capri, in genere, è stato orrendamente sfigurato negli ultin1i diciotto a11ni, l'antica vegetazione ridotta a poche niacchie . . Ora, di fronte a queste devastazioni, ci si aspettava un Piano Regolatore molto rigido, che per i prossimi dieci anni chiudesse co111pletamente alla attività edilizia. Invece, il progetto dell'arch. D'A,nbrosio prevede, fino al 1978, altri due mila vani da disserninare nelle zone di Caterola e Tiberio, Corigliano, Marucella, Vernotto e Fuosso, a ridosso di Marina Grande dove è in via di realizz.azione il nuovo porto tiLristico. Ma la prospettiva più inquietante è rappresentata dalla progettata carrozzabile tra Marina Grande e la zona Moneta a Tiberio, che farebbe da pendant alla nuova funicolare CapriMarina Piccola. In definitiva, è sen1brato che l'arch. D'An1brosio abbia tratto scarso am111aestramento dalle tristi « lezioni» degli ulti111i diciotto anni. Soprattutto il suo Piano è vulnerabile quando· teorizza la necessità dei Piani particolareggiati per difendere il paesaggio di_ Capril com~ se questa difesa non si fosse già potuta sancire in una sede ,nolto più autorevole, come appunto la redazione del Piano Regolatore. ' ' In realtà non è ancora chiaro un punto, nella vicenda del Piano Regolatore di Capri. Al progettista l'incarico è stato affidato dalla Giunta ( sostanzialmente di destra) che ha avuto per sindaco il prof. Federico, ex segretario del fascio, e per vice si11daco l'ing. Lembo: entranibi, insieme a tre assessori, sono ora sotto processo con gravi imputazioni. Ebbene, dalla lettura della relazione che acconzpagna il progetto dell'arch. D'An1brosio non si può stabilire fino a che punto il progettista ha lavorato autono1nan1ente, ispirandosi alle reali esigenze di sviluppo di Capri, e fino a che punto si è lasciato condizionare dalle direttive che gli hanno in1partito a suo tempo i committenti, i citati personaggi sul cui operato di amniinistratori si è già in parte pronunciata, e assai duramente, la magistratura napoletana ( il fatto, poi, che siano difesi dall'avv. Roberto Gava, non può certo rallentare o ostacolare il regolare cam1nino della Giustizia). L'altro episodio al quale ci riferiamo viene da Massalubrense; episodio che nelle ultime settiraane ria minacciato di far esplodere un seconda « question·e sorrentina ». Qui il 1ninistro Mancini ha dovuto sostituirsi direttarriente a un Ente locale inade,npiente ed a( suoi organi tutori, anch'essi inadempienti; ha dovuto. sospendere, cioè, con un proprio decreto, i lavori per 40 Bibiiotecaginobianco

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