Nord e Sud - anno XVI - n. 112 - aprile 1969

Note della Redazione studenti. E talvolta imparano certe cose nell'atto stesso di discuterle con i giovani: tanto fascinose e nuove sono le correlazioni che nascono da questo coacervo di discipline ». Che da questo « coacervo di discipline » nascano cose nuove, non è da n1ettere in dubbio. È da mettere in dubbio, piuttosto, che ne possano nascere cose serie ed utili; perché non si riesce a vedere come la conoscenza della medicina sportiva, unita a quella dell'igiene nucleare e della storia del giornalismo (1nagari con una tesi di laurea sulle benemerenze di Eduardo Scarfoglio) possano costituire degli « strun1enti » per « la for,nazione della futura classe dirigente meridionale ». Più che di un coacervo, si tratta di una vera e propria accozzaglia di materie prive di qualsiasi affinità, materie il cui insegna,nento è probabilmente in funzione della disponibilità di questo o quel docente nei confronti dell'università termale e dei suoi promotori, 111aterie che n1olto spesso nulla hanno a che fare con la stessa sociologia e che, comunque, sono del tuzto irrilevanti nel quadro di un'autentica politica universitaria volta allo sviluppo del Mezzogiorno. Ai fini di questa politica, iniziative conie quella di Castellammare sono dunque non solamente inutili, 1na dispersive, confusionarie e decisa1nente dannose. Natura, speculazione, cultura Capri e la penisola sorrentina rappresentano, in questo mon1ento, le punte più avanzate della speculazione edilizia, sono un drammatico « test » politico. A Capri la spirale degli abusi in materia urbanistica, preceduti da una lunga crisi di democrazia e da una lunga mortificazione dell'autono·n1ia comunale, è stata bruscan1ente interrotta (quando ormai i protagonisti ritenevano garantita la propria i111punità) da ben quattro incrin-zinazioni forniali del dott. Ivan Nlontone, sostituto procuratore della Repubblica. Nella penisola sorrentin,a (propriamente a Massalubrense) è stato necessario, una volta constatata la colpevole inadenipienza dell'Ente locale, un drastico intervento del 1ninistro dei Lavori Pubblici on. Giacomo Mancini. Esponian10, sia pure molto sinteticamente, i fatti. Alla fine di febbraio il Consiglio coniunale di Capri approvava alla unanimità (coi voti della DC, del «Timone», del PSI, del PCI e di un indipendente) il nuovo Piano Regolatore, progettato dall'arch. D'Ambrosia. Questo Piano dovrebbe rappresentare una svolta storica nella crescita urbanistica dell'isola, investita negli anni cinquanta dalla « lebbra del cenzento »; dovrebbe dare l'avvio ad un moderno, razionale assetto territoriale, salvare le riserve di verde sopravvissute alla speculazione edilizia, ripristinare l'ordine in un settore in cui l'illegalità ha trionfato e di cui sono drammatica testimonianza gli attuali strascichi giudiziari. Si è cercato subito, ovviamente, da parte delle forze politiche napoletane più avanzate, così come da parte dei tecnici e degli ambienti culturali italiani, di verificare la coerenza tra le soluzioni del Piano e questi 39 Bibiiotecag i nobianco

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